Sparatoria in piazza, quattro arresti. «Resa dei conti fra vicini di casa»

In manette i responsabili del Far West che gettò Stabbia nella paura

Sparatoria in piazza a Stabbia. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Sparatoria in piazza a Stabbia. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Cerreto Guidi, 28 novembre 2015 - Esplosero colpi d’arma da fuoco per strada, ‘bucando’ all’improvviso il brusio festoso di una serata d’inizio estate. Ci furono minuti di terrore vero il 15 giugno scorso, in piazza Tienanmen a Stabbia, ma nessuno sul momento capì davvero cosa fosse successo.

I carabinieri ritrovarono soltanto quattro bossoli per strada e un gigantesco punto interrogativo che, tra la gente, aveva presto preso il posto della paura. Dopo settimane di indagini accorte e continue i militari sono venuti a capo della vicenda e hanno arrestato quattro persone con l’accusa di aver preso parte a uno scontro a fuoco. La ricostruzione dell’Arma parla di un regolamento di conti dovuto a una lite scoppiata per un motivo banalissimo: l’installazione di una telecamera nello stabile dove abitano tre dei quattro protagonisti della vicenda.

Tutti gli arrestati sono accusati, in concorso, di porto in luogo pubblico di arma comune da sparo. In manette sono finiti Meta Eduardt, albanese di 33 anni, Luigi Bianco e Biagio Carbone, campani rispettivamente di 27 e 30 anni, tutti con precedenti, nonché Irene Fildi, quarantatrenne anche lei campana. Tre dei quattro sono stati fermati a Santa Maria a Monte in provincia di Pisa, un quarto invece, è stato rintracciato e arrestato ad Ottaviano, nel napoletano. Secondo quanto ricostruito dai militari, la sera del 15 giugno la coppia composta dal giovane albanese e dalla compagna, residenti in un condominio di Santa Maria, si recò insieme all’amico, Bianco appunto, in un bar di Stabbia, dove il vicino di casa aveva dato loro appuntamento per discutere con calma della questione. A questo punto non è ben chiaro cosa sia successo. Sembra che il terzetto non sia riuscito subito a individuare Biagio Carbone il quale, tuttavia, sarebbe spuntato poco dopo dalla finestra di un palazzo vicino dove si trovava perché ospite di una quinta persona. Qui, quello che doveva essere un confronto sfociò secondo la ricostruzione dei militari in una vera e propria lite fino all’espolosione dei colpi in una piazza affollata di gente e piena di bambini. Quattro, come detto, i bossoli poi trovati dai carabinieri che hanno ricostruito l’accaduto anche grazie ai racconti dei numerosi testimoni e agli accertamenti su un cellulare abbandonato sul posto da uno dei partecipanti allo scontro.

Per tutti e quattro gli arrestati l’accusa è di porto in luogo pubblico di arma comune da sparo in concorso. All’origine della discussione, come detto, una telecamera che la coppia aveva installato abusivamente sotto una delle finestre del proprio appartamento a Santa Maria a Monte, puntata sul portone d’ingresso dello stabile. Sia la telecamera che le registrazioni effettuate sono state sequestrate dai carabinieri. Le indagini proseguono per accertare l’eventuale coinvolgimento di altre persone nella sparatoria