Somma jr: "Qui come a casa"

Il figlio di Mario si presenta ai tifosi azzurri Tutti i colpi del mercato di gennaio

Somma

Somma

di Tommaso Carmignani

Empoli, 4 febbraio 2015 - L’ultima volta che aveva messo piede a Empoli era appena un bambino. La strada di Michele Somma si incrociava inevitabilmente con quella del padre Mario, che allora allenava gli azzurri. Poi la crescita, la partenza da casa, il sogno di diventare calciatore. Prima il settore giovanile della Juventus, poi quello della Roma. Michele Somma ha già esordito con la prima squadra giallorossa, ma è qui, a Empoli, dove spera di dimostrare quello che vale da professionista.

«Sono molto contento di essere tornato qui – dice lo stesso Somma – perchè i ricordi che ho di questa città sono straordinari. Li ho vissuti accanto a mio padre, ma ora è tutto diverso. Ora tocca a me». Fa uno strano effetto ricordare quel bambino che palleggiava coi giocatori di allora e pensare che adesso è un loro compagno. Ciccio Tavano, ad esempio, era protagonista in quella squadra e lo è anche nella ‘rosa’ attuale. Ma al giorno d’oggi non c’è spazio per i ricordi.

«Mio padre non mi ha mai pressato, anzi – dice ancora Somma – ma quando gli ho detto che c’era la possibilità di venire a Empoli mi ha suggerito di accettare senza pensarci due volte. Credo che questo sia davvero l’ambiente ideale per un giovane che deve crescere». Si definisce un centrale che può giocare anche terzino e indica in Sergio Ramos il suo idolo. «Mi piace come gioca e la sua grinta. E poi facciamo lo stesso ruolo – spiega Somma – anche se io sono soprattutto a disposizione del mister e sono pronto a fare quello che lui mi chiede. Ho imparato tanto alla Roma, ma credo di poterlo fare anche qui perchè ci sono davvero dei giocatori molto forti».

L’Empoli lo ha osservato anche sabato scorso all’«Olimpico» contro la Roma. «Sono rimasto impressionato dal modo di giocare – spiega – e sono contento di entrare a far parte di questo gruppo. Arrivo con entusiasmo e con la voglia di dimostrare il mio valore. Sono andato via da casa a 14 anni e questo mi è servito molto per crescere, adesso spero di fornire un contributo importante alla causa dell’Empoli». Ha scelto il numero 50, lo stesso che aveva alla Roma.