I dubbi degli studenti 'sfollati': "Incendio doloso? Sarebbe un dispiacere"

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Rogo a scuola (Nucci/Germogli)

Rogo a scuola (Nucci/Germogli)

Empoli, 20 maggio 2015 - «Siamo un po’ spaesati, com’è normale che sia. A parte il caldo sofferto nelle classi trasferite al terzo piano, abbiamo tutti trovato una buona sistemazione. Il prestito del Pontormo funziona. Non c’è andata male, alla fine. Studiamo in aule ampie, dove si sta freschi e per niente stretti». E’ un bilancio positivo, quello stilato dagli studenti del Ferraris- Brunelleschi che lunedì hanno dovuto fare le valigie e traslocare nei locali dell’Isis Pontormo a causa dell’incendio divampato al professionale nella mattinata di mercoledì scorso. Lo «scatolone» di Ipia è transennato, il tetto danneggiato, e tutt’intorno al prefabbricato il limite è invalicabile. «Vietato oltrepassare questa linea», si legge. Una scritta che riporta alla mente i momenti di panico e terrore vissuti da centinaia di studenti evacuati a causa delle fiamme che si sono inghiottite parte del loro container.

«Anche se non era in buone condizioni- si sfoga uno studente di Ipia - era la nostra scuola. Abbiamo già nostalgia, ci abbiamo trascorso diversi anni, passato bei momenti e ora trovarci separati ci rende tutti un po’ più tristi». E già, perché tre delle sette classi «sfollate» sono finite al liceo Pontormo (nella palestra e in un’aula d’arte), mentre altre quattro classi che prima svolgevano lezione nell’edificio reso inagibile dall’incendio sono state sistemate al terzo piano della vecchia sede centrale del Ferraris (del 1963), sempre in via Sanzio. Se la nuova sistemazione degli alunni non sta creando grandi disagi è anche e soprattutto grazie agli amministratori, tecnici e dirigenti scolastici che si sono impegnati fin da subito per risolvere l’emergenza e individuare la soluzione più indolore, almeno fino al termine della settimana.

«Anche i professori - prosegue lo studente che preferisce mantenere l’anonimato - si stanno dando molto da fare per mandare avanti il programma e recuperare le ore di lezione. C’è impegno e tanta voglia di fare da parte di tutti. Sarebbe un grosso dispiacere venire a sapere di azioni dolose all’origine all’incendio». Anche di questo si parla nei corridoi dell’istituto di via Sanzio. Le immagini catturate dalla telecamera di videosorveglianza del Pontormo sono ancora al vaglio degli inquirenti. La paura, è che non si sia trattato di un corto circuito. L’ipotesi dolosa non è ancora esclusa.«Dell’incendio ne abbiamo parlato anche in classe, fra noi, è inevitabile. Se all’origine del rogo ci fosse davvero un atto vandalico da parte di qualche ragazzo, sarebbe un affronto grande, per tutti. E’ giusto punire chi ha sbagliato, ma è impensabile gettare fango sul nome della scuola».

Ylenia Cecchetti