Salvini rockstar nella piazza rossa. E per vederlo c’è chi salta la scuola

Selfie a raffica, smartphone sempre in mano. Ma c’è anche chi contesta

Bagno di folla per il segretario della Lega Nord Matteo Salvini a Fucecchio

Bagno di folla per il segretario della Lega Nord Matteo Salvini a Fucecchio

Fucecchio, 23 aprile 2015 - Alla fine l’incontro temuto e atteso fra Enrico Rossi e Matteo Salvini non c’è stato. Il presidente della Toscana in corsa per farsi rieleggere e il segretario della Lega Nord in tour nella regione per sostenere il suo candidato Claudio Borghi erano nella piazza del mercato di Fucecchio ieri mattina esattamente negli stessi momenti, ma si sono ‘elegantemente’ ignorati, pur essendo a pochi metri l’uno dall’altro. Salvini ha anche commentato: «Se passa di qui, lo saluto’». Ma il governatore Rossi, che pure di lì c’è passato, non ha avuto il suo saluto. E nemmeno ha pensato di porgergli il proprio.

Una schermaglia a distanza, quella fra i due leader, attorniati ognuno da elettori e simpatizzanti che non avrebbero potuto essere più diversi fra loro, nonostante appartengano tutti alla stessa comunità. L’abbraccio a Enrico Rossi è stato composto e affettuoso. Quello a Salvini sembrava l’assalto a una rockstar. «Matteo fatti un selfie con me, ho saltato il compito di storia per venire a vederti», gli ha gridato un ragazzino imberbe e il segretario, maglietta bianca con colletto verde-Padania e un intimidatorio «Rossi a casa»’ stampigliato sulla pancia non si è fatto pregare: smartphone alla mano ha sorriso per il ‘clic’ che ha siglato la più inusuale delle giustificazioni per un’assenza scolastica.

«E’ più bello dal vivo che in tv», «E’ più magro», «E’ più fico» i commenti al suo indirizzo dalle fan disposte in ordine trasversale nel tempo, dai 18 ai 180 anni, che gli stavano attorno come affiancate da ragazzi e uomini che non avevano altro da chiedergli se non un selfie da postare sul social o esibire dal telefonino. Ma Salvini non si è negato a nessuno e ha persino redarguito chi gli ricordava gli impegni in scaletta e il tempo che volava via. A muso duro ha risposto: «Decido io cosa faccio e quando». E lo ha trovato il tempo, anche per fare volantinaggio fra i banchi del mercato e rispondere a qualche domanda, magari scomoda come quella fatta da un esodato: «Dove eri nel 2011, quando è stata approvata la legge Fornero?» Salvini glissa sul passato, ma garantisce per il futuro: «Porteremo la riforma in parlamento entro l’estate per abolirla. E’ il mio impegno personale». Il tempo è scaduto e dopo aver ricordato che «non basta lamentarsi, la rivoluzione va fatta in cabina il 31 maggio» lascia Fucecchio diretto a Scandicci per un altro bagno di folla. E, forse, qualche critica feroce come quelle raccolte a Fucecchio. Davanti al presidio che la Lega Nord aveva in piazza XX Settembre, a una decina di metri di distanza, ieri mattina campeggiava uno striscione appeso dai ragazzi della Comunità in Resistenza e del Laboratorio Sociale Iskra di Empoli: «Respingiamo Salvini, respingiamo il razzismo».