di Irene Puccioni

Empoli, 23 marzo 2014 - Il centro per la diagnosi e terapia della sclerosi multipla del reparto di Neurologia della Asl 11 di Empoli diventa maggiorenne (è attivo dal 1996) e si attesta come uno dei presidi più all’avanguardia in Italia. Attualmente vi fanno riferimento circa 450 pazienti di cui il 70 per cento residente nel territorio della Asl 11, mentre il restante 30 per cento proviene dalle Asl limitrofe. "Quando nel 1998 sono entrata in servizio - spiega la dottoressa Maria Letizia Bartolozzi, responsabile della Neurologia ambulatoriale - avevo 48 pazienti da gestire, oggi arriviamo a 450, a cui si aggiungono un centinaio di pazienti, che pur seguiti da altri centri, richiedono un’ulteriore consulenza per la conferma della diagnostica o per la scelta terapeutica".

Numeri in crescita anche dal punto di vista delle pubblicazioni e partecipazioni a studi scientifici di livello internazionale. "Il centro di Empoli collabora con le Università di Siena e Firenze e con il San Raffaele di Milano, partecipando a studi della società italiana di Neurologia. Attualmente - spiega la dottoressa - il personale del centro è impegnato in studi d’osservazione sull’uso di interferone e copolimero, e su trials farmacologici di fase III con farmaci innovativi tra cui spicca quello con l’anticorpo antiligo. Si tratta della prima molecola che sarebbe in grado di favorire la rimielinizzazione e quindi avrebbe una funzione riparatoria del danno. Soltanto tre centri italiani parteciperanno a questo studio tra cui proprio quello di Empoli". 

A mandare avanti questa eccellenza sanitaria tutta locale c’è un mini team di professionisti composto dal responsabile dell’Unità operativa, il dottor Leonello Guidi e la responsabile del centro sclerosi multipla, Bartolozzi, la dottoressa Mariella Baldini, con un contratto di libero professionista di prossima scadenza, le infermiere Antonella Andreotti e Grazia Salvati, i tecnici di neurofisiopatologia e una psicologa, la dottoressa Elisa Giunti. Negli ultimi mesi, soprattutto dopo il trasferimento della Unità operativa di Neurologia all’ospedale di Castelfiorentino e quindi con la separazione delle attività ambulatoriali da quelle più propriamente ospedaliere, si sono create notevoli difficoltà per la gestione dei pazienti sia per la parte diagnostica che terapeutica.

"Ulteriori difficoltà - aggiunge Bartolozzi - emergono dalla necessità di sorveglianza stretta della terapia di profilassi, per monitorizzare gli eventi avversi dei farmaci, che vengono somministrati secondo precisi protocolli dell’Aifa e che prevedono l’utilizzo di registri on line da aggiornare mensilmente. E’ prevedibile - sottolinea la responsabile - che, alla luce del progressivo aumento dei pazienti e del numero di terapie disponibili, che richiedono monitoraggi sempre più impegnativi, sia necessario incrementare le risorse disponibili a partire dal personale sanitario".