«E’ stato un gesto brutto e pesante». I ragazzi condannano l’aggressione

Lite a scuola: gli studenti amareggiati e preoccupati / BOTTE IN CLASSE PER INSULTI RAZZISTI

Ragazzini fuori da scuola

Ragazzini fuori da scuola

Empoli, 29 ottobre 2014 - UN FATTO gravissimo, un episodio spiacevole di cui ancora si parla nei corridoi dell’istituto professionale «Leonardo Da Vinci» di via Fabiani. La furiosa lite scoppiata al cambio dell’ora tra due compagni di classe (una ragazzina marocchina di seconda ed un coetaneo italiano) non è passata certo inosservata. Gli studenti si interrogano, riflettono sui motivi che hanno spinto un loro compagno ad agire con tanta violenza sulla ragazzaOffese, calci e pugni. All’origine dello scontro una serie di frasi offensive, come purtroppo spesso succede. Poi l’esasperazione, lei che reagisce alle ripetute offese scatenando l’ira del compagno.

LA STUDENTESSA finisce al pronto soccorso con tre giorni di prognosi per le botte ricevute: il ragazzo invece è stato sospeso per otto giorni. Adesso entrambi i protagonisti di questa brutta storia sono tornati sui banchi di scuola. In sezioni diverse, però, su disposizione del dirigente scolastico Gaetano Flaviano. All’uscita dall’istituto, proviamo a raccogliere le reazioni ed i racconti dei ragazzi che ogni giorno frequentano il «Da Vinci». Bullismo è una parola che fa paura, un termine che però si sta facendo largo tra i giovani delle scuole.

«Le battute di cattivo gusto si ripetevano da tempo – racconta una compagna di classe dei due coinvolti nella vicenda – Lui faceva spesso il suo nome, ad alta voce, prendendola in giro davanti a tutta la classe». «Lei si era integrata – aggiunge un’amica – frequentava la scuola da due anni, è una brava ragazza». «Si è spaventata moltissimo per l’accaduto – prosegue la compagna di classe – ha ceduto alle provocazioni, sputando in faccia alragazzo che le ha lanciato una sfida: ‘se sei una donna, lo fai. Reagisci, mi sputi’. E lei lo ha fatto, scontandone le conseguenze».

L’INDIFFERENZA di una classe intera, le risate: c’è addirittura chi si è complimentato con l’aggressore, al suo rientro dopo il provvedimento disciplinare. Testimonianze che fanno male. «Alcuni ragazzi – giurano all’ingresso dell’istituto – ne vanno orgogliosi. E’ inconcepibile. Nessuno, tranne l’amica più vicina alla ragazza, ha preso le sue difese. Ora è tutto tornato alla normalità, ma il ragazzo non sembra aver mostrato alcun segno di pentimento». «Noi non c’eravamo quando è accaduto l’episodio – afferma Francesco Cecchi, di quinta – Frequento l’istituto da quest’anno ma l’ambiente è tranquillo, non ho mai avvertito situazioni di pericolo».

«Non li conosciamo i due ragazzi – aggiunge Gisele Kouakou – So che la studentessa marocchina era stata presa di mira dall’inizio dell’anno da tutta la classe. Non sappiamo bene come siano andate le cose, ma a scuola se ne parla molto. E’ sicuramente un episodio da condannare. Non ci sono scusanti». Non si può abbassare lo sguardo, non si può far finta di niente. «Abbiamo commentato il fatto con la professoressa di educazione fisica - dice Mara Napoletano- Ne abbiamo parlato, tutti insieme. Ed eravamo scossi dall’accaduto. Un gesto pesante, brutto, che non si può perdonare».

di YLENIA CECCHETTI