Rapinati e picchiati in casa da tre uomini mascherati

E' la seconda volta che i fratelli Bocini sono assaliti fra le mura domestiche

Le vittime davanti alla loro abitazione

Le vittime davanti alla loro abitazione

Cerreto Guidi, 16 aprile 2015 - «Ora tu vieni con me. O mi dici dove sta la cassaforte o ti porto via». Un’ora di terrore. Sessanta minuti che sono sembrati un’eternità ai fratelli Valdo e Gianfranco Bocini, vittime di una rapina qualche giorno fa nel cuore della notte. Nessuna pietà per i due anziani di 77 e 73 anni che vivono insieme in via Torribina, nelle campagne di Poggio Tempesti  dove gestiscono il bar tabacchi accanto alla loro abitazione. Con il volto ancora segnato dalle violenza subite,ematomi evidenti sullo zigomo e sulla guancia sinistra, Valdo Bocini rivive i drammatici momenti dell’aggressione subita tra le mura di casa.

«I ladri sono piombati in casa intorno alle 1,40 mentre io e mio fratello eravamo a letto. Abbiamo sentito un gran frastuono. Ci siamo trovati davanti tre uomini con il volto coperto da una sciarpa e da un berretto. Uno di loro ci ha legato polsi e caviglie con del nastro adesivo, immobilizzandoci». Da quel momento ha avuto inizio il grande incubo. Esattamente come 5 mesi fa. Era il dicembre scorso quando quattro banditi armati di pistola fecero irruzione nel salotto di casa Bocini, una sera dopo cena. Due colpi a distanza di pochi mesi. «Stesso copione – raccontano ancora scioccati i fratelli. Stessa modalità d’azione. Questa volta i ladri erano in tre, ma ne abbiamo riconosciuta la statura, la fisionomia. Si vedevano soltanto gli occhi, l’accento dell’est europeo. Una furia inaudita, la solita di qualche mese fa quando ci portarono via 700 euro dell’incasso della bottega».

Sfrontati, rudi, violenti. I tre banditi sono entrati dalla finestra sul retro che si trova al secondo piano senza spaccare il vetro, ma forzando la serratura della persiana. «Sono entrati dalla finestra che affaccia su una stanza inutilizzata. D’istinto – racconta il signor Valdo- ho preso una scarpa per difendermi». L’anziano parla davanti agli occhi terrorizzati del fratello. Scende una lacrima. «Uno dei banditi mi ha atterrato sul tappeto mentre gli altri due sono scesi giù in bottega. Il terzo è rimasto a controllarci». Prima la cassaforte, poi i gioielli. «Hanno spostato gli armadi e messo tutto a soqquadro per cercare una cassaforte che non abbiamo. Ci hanno strappato via la collanina dal collo. Non contenti hanno trovato il mazzo di chiavi della macchina e si sono diretti in garage dove sono saliti a bordo della mia vecchia Fiat Palio dandosi alla fuga». Prima però hanno arraffato il fondo cassa della bottega e inscatolato stecche di sigarette e rotoli di gratta e vinci per un totale di oltre 10 mila euro. «Hanno rovistato ovunque, prosciugando perfino gli spiccioli. E’ stato terribile assistere alla scena senza poter fare nulla».

Disarmati ma molto aggressivi, i ladri non hanno risparmiato l’auto di cui i fratelli si servivano per le piccoli commissioni in paese. Un paese ancora nel mirino dei malviventi. Poggio Tempesti il 6 giugno del 2014 fu teatro di un’altra aggressione ai danni di una famiglia composta da una coppia di sessantenni e dalla figlia diciottenne. L’assalto alla villetta fruttò alla banda circa 7mila euro tra gioielli, orologi e soldi in contanti. Un episodio che ha scosso la comunità cerretese tanto quanto quello che ha sconvolto le vite dei Bocini. Una volta rimasti soli, gli anziani si sono liberati dal nastro adesivo e hanno chiamato 112 e 118 (sul caso indagano i carabinieri di Cerreto Guidi) . I soccorritori hanno prestato le prime cure. Ma guarite le ferite resta la paura. «Quando si fa sera ed è il momento di andare a letto sale l’ansia. L’angoscia del buio e di non sentirsi sicuri tra le mura di casa propria. Abbiamo raccontato la nostra storia per richiamare l’attenzione dei ‘signori di Roma’. Che i politici, i nostri parlamentari vengano a trovarci e a vedere come vivono due poveri anziani derubati e pestati».