Tonelli e il pugno ricevuto in spogliatoio: "Mai minacciato Denis; Cigarini ha le sue colpe"

Il caso di Atalanta-Empoli: l'attaccante dei lombardi ha aggredito il giocatore Azzurro dopo la partita. Per "El Tanque" cinque giornate di squalifica L'AGENTE DI TONELLI PROMETTE QUERELA / ATALANTA-EMPOLI IN RISSA / EMPOLI BEFFATO, L'ATALANTA PAREGGIA ALL'ULTIMO MINUTO / FOTO DEL MATCH

Tonelli durante la conferenza stampa (Nucci/Germogli)

Tonelli durante la conferenza stampa (Nucci/Germogli)

Empoli, 28 aprile 2015 - "Non ho mai minacciato Denis e la sua famiglia, tanto meno mentre aveva suo figlio in braccio". Il calciatore dell'Empoli Lorenzo Tonelli torna, con una conferenza stampa, su quanto accaduto domenica dopo Atalanta-Empoli, con il pugno negli spogliatoi ricevuto proprio da Denis. "Non volevo parlare - dice il difensore - ma sono state dette falsita' su quanto e' accaduto. Voglio subito precisare: io non ho minacciato Denis e nemmeno la sua famiglia. Non l'ho incontrato nel tunnel perche' lui e' rimasto con Sky per le interviste. Venti minuti piu' tardi sono venuti a cercarmi nello spogliatoio chiedendo di parlarmi, sono andato li' e Denis mi ha tirato un pugno a tradimento. Ho cercato di raggiungerlo ma c'era Cigarini che mi ha bloccato e mentre mi teneva fermo Denis mi ha dato altri due cazzotti in testa. Poi si sono spente le luci e Denis e' fuggito". 

Dopo la ricostruzione Tonelli manifesta tutta la sua amarezza."Non ho fatto niente e non mi interessa dei cazzotti, in questo caso sto subendo danni piu' morali che fisici, per quello che e' stato detto su di me. Non ho minacciato Denis nel tunnel mentre aveva il figlio in braccio, non mi permetterei mai, sono deluso e amareggiato vorrei sapere dove la procura federale ha trovato il coraggio di scrivere queste frasi. Tra l'altro oltre a non essere frasi che mi appartengono per come sono scritte si capisce che non le ho pronunciate io. In toscano non si dice ammazzo "a te". Il ruolo di Cigarini? In pullman ha chiamato Maccarone e ha giurato sui suoi figli che non c'entrava niente. Ma lui mi ha tenuto dopo il primo cazzotto quindi anche lui e' colpevole". "Ammetto che in campo io e Denis ci siamo presi e provocati, ma come succede sempre, niente di piu'. Il messaggio che sta passando adesso - aggiunge Tonelli - e' brutto. Sono io la parte lesa di questa vicenda, ma la mia immagine e' danneggiata. Riguardo alle azioni legali decideranno i miei avvocati. La mia squalifica? Non so che dire comandano sempre i potenti. Se Denis mi avesse chiamato? Non so come avrei reagito la storia della sua famiglia l'ha tirata fuori lui per questo mi viene da chiedergli: che uomo sei? Voglio far capire alle persone che non mi permetterei mai di minacciare un padre con in braccio un bambino".