Empoli, 23 maggio 2014 - Da ormai troppi anni assistiamo al goffo tentativo trasformista di partiti al collasso che cercano disperatamente di mimetizzarsi in liste civiche dell'ultima ora. Tutti mestieranti della politica che, di maquillage in maquillage, non sono mai stati in grado di indicare un'idea moderna di città. Questi partiti, dall'alba della Repubblica, ben asserragliati nelle stanze del potere, non riescono ad immaginare quale sarà il nostro modo di produrre, consumare, abitare, comunicare, spostarci, divertirsi, vivere. Occorre liberarci adesso dalla loro vuota propaganda! Dobbiamo svegliarci da questo torpore! I cittadini devono chiedere a gran voce ai loro rappresentanti di rifondare la città, proponendo idee e visioni innovative sì, ma credibili. Un obiettivo tanto ambizioso richiede il coraggio di realizzare cambiamenti difficili, non rassicuranti mezze vie.

A queste richieste gli attuali amministratori non possono che rimanere in silenzio; dovrebbero altrimenti rinunciare a privilegi, poltrone e clientele lobbistiche. Per noi invece è necessario - parafrasando Gaber - un percorso di libertà che non prescinda dalla partecipazione. Ognuno di noi può contribuire a un progetto politico che miri a costruire un futuro che sia nostro e che è a portata delle prossime elezioni amministrative. Non possiamo perseverare con la politica del "tirare a campare" attirati dalle sirene del rinnovamento che fino a ieri hanno contribuito in modo determinante ad affossare questa Città. Destinare risorse ad una vita qualitativamente migliore per i cittadini e imprese in un contesto efficiente è il nostro "pensiero lungo": una città migliore attira aziende e posti di lavoro non per il tempo
di qualche incentivo fiscale, ma per anni!

Questa è l'idea di città dinamica e aperta che offriamo alle cittadine e ai cittadini empolesi, soprattutto ai giovani, il cui coraggio di cambiare le cose ispirerà la nostra azione. Questo è l'appello che rivolgiamo a chi crede che un nuovo Rinascimento sia possibile solo fuori da logiche di spartizioni partitiche. A chi chiede ai suoi amministratori trasparenza e diligenza contro questo immobilismo disperato. A chi crede nella politica come mezzo e non come fine. Solo così smaschereremo tutti quei politicanti che fino ad oggi hanno confuso Istituzioni e Partito, spolpando il territorio come cosa loro. Con tutta la passione di cui siamo capaci.