Picchia la moglie davanti alla figlia. «Lei piange tutte le sere: fermatelo»

Sette giorni di prognosi dopo l’ultimo episodio: scatta il carcere

Una donna picchiata tra le mura domestiche. Foto Germogli

Una donna picchiata tra le mura domestiche. Foto Germogli

Montelupo, 28 novembre 2015 - Botte e lividi, silenzi e lacrime sempre più difficili da trattenere, quando la furia di quell’uomo, il suo uomo, si scatenava. Con i vicini di casa, da tempo, testimoni ma impotenti. Fino all’altra notte quando al 112 è arrivata una telefonata anonima che segnalava unalite in famiglia, l’ennesima dietro quella porta a Montelupo Fiorentino. I carabinieri della stazione, arrivati sul posto, hanno trovato la moglie in lacrime, con addosso evidenti segni delle botte ricevute, e il marito ancora in stato di alterazione. Né droga né alcol, soltanto rabbia che lo aveva spinto a picchiare la donna, incurante che ad assistere a quella scena drammatica ci fosse la loro figlia di pochi anni. Così per un albanese di 28 anni, incastrato anche dal racconto della giovane vittima poco più che ventenne, sono scattate le manette con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Il fatto risale alla notte tra giovedì e venerdì. La telefonata che avvertiva le forze dell’ordine di quanto stava accadendo è scattata intorno all’1,30, con i militari arrivati a destinazione in pochi minuti. E’ bastato poco per capire che tra i due non erano volate solo parole: sul corpo della giovane, ancora arrossamenti e graffi tanto sulla schiena che sulle braccia. Segni evidenti della violenza commessa da chi avrebbe dovuto amarla e proteggerla e che, invece, infieriva da tempo su di lei. Dopo aver tentato di negare, la moglie ha ammesso che non era la prima volta che il marito la riempiva di botte. Un racconto tra le lacrime, prima di andare al pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli, dove è stata medicata e dove le sono stati prescritti sette giorni di prognosi. Con il consorte invece trasferito nel carcere fiorentino di Sollicciano a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Una situazione drammatica, sventata dall’intervento delle forze dell’ordine, ma ancor prima dalla segnalazione dei vicini della coppia, seriamente preoccupati perle urla che sempre più frequentemente arrivavano da quella casa. Il tutto all’indomani della giornata internazionale contro la violenza sulle donne: un’iniziativa forte, di sensibilizzazione che va a inserirsi in un contesto sociale e culturale che tuttavia ha ancora molto strada da fare. Basti pensare che secondo una previsione, nel 2015 gli accessi al ‘Codice rosa’, canale di assistenza riservato a vittime di violenza - che siano donne, uomini, anziani o bambini - all’ospedale di Empoli arriveranno a superare del 30 per cento quelli dell’anno precedente.