Lotta agli abusivi e orari. Acconciatori sul piede di guerra

Martedì assemblea della Cna con il sindaco Falorni

Parrucchieri ed estetiste preoccupati per gli orari di apertura

Parrucchieri ed estetiste preoccupati per gli orari di apertura

 

Empoli, 19 aprile 2015 - Un'assemblea targata Cna Empolese Valdelsa. Un incontro per affrontare problematiche che riguardano da vicino categorie di lavoratori molto numerose e diffuse nel Circondario. Si comincia martedì alla sede di «Eurocar srl» in via Giuntini a Empoli, ore 21, dove si svolgerà un tavolo di confronto tra acconciatori, estetisti e tatuatori al quale sarà presente anche il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni come delegato alle attività produttive dell’Unione dei Comuni.

Piatto forte della serata sarà la discussione sull’orario di lavoro settimanale che le citate tipologie di attività dovranno osservare. Turni da definire in modo puntuale, a seguito delle controversie nate in seno proprio a chi fa parte del settore. Secondo un’indagine condotta da Cna su un campione di 445 imprese sparse sul territorio degli undici comuni, l’80,68% di acconciatori ed estetisti e il 45,92% dei tatuatori vuol continuare ad osservare le attuali 53 ore lavorative a settimana, con la possibilità di farle diventare 62 nel periodo natalizio. La minoranza degli intervistati si attesta comunque su numeri considerevoli, motivo per cui i risultati del report sono stati consegnati a Falorni, che si è preso l’impegno di illustrare la questione alla giunta dell’Unione.

«Ci auguriamo che l’incontro di martedì sia costruttivo e che possa far arrivare a un punto d’incontro i nostri assistiti – spiegano dalla Cna – Sarà interessante sapere poi da Falorni se l’Unione confermerà l’ordinanza del 2008 in cui veniva deciso il numero di ore da lavorare, le stesse che ancora oggi vengono osservate, o se ci saranno novità in merito». Ma l’assemblea di via Giuntini sarà anche l’occasione per parlare di abusivismo, piaga che riguarda molto da vicino i settori a cui è dedicata l’assemblea. «E’ difficile fornire un dato certo sul fenomeno – sottolineano dall’associazione di categoria – in molti fanno i parrucchieri e tanti si occupano di manicure e pedicure in casa propria, sottraendo lavoro a chi invece paga le tasse. Invitiamo i cittadini a denunciare chi lavora senza rispettare le regole, penalizzando le attività serie e oneste».