"Ciao zio, dammi un euro per il caffè": l’invasione dei parcheggiatori abusivi

In meno di un’ora ne abbiamo contati 35 in varie piazze della città

Parcheggiatori abusivi

Parcheggiatori abusivi

Empoli, 6 maggio 2016 - Sono in 35, ma il numero è flessibile. Destinato a mutare come le modalità di ‘lavoro’. C’è chi aspetta tranquillo in zona parchimetro. Chi va incontro al ‘benefattore’ prescelto, chi tampina chiunque entri o esca a piedi dal parcheggio. La divisa di ordinanza per quei giovani ragazzi di colore è la stessa: felpa con cappuccio calato in testa sostituito talvolta da cappellini da rapper, baseball o modello pescatore, e immancabili confezioni di fazzolettini in mano. L’obiettivo è uno: ottenere dal passante o automobilista di turno una moneta, di solito «un euro per prendere il caffè».

Sono i parcheggiatori/venditori abusivi, ormai padroni dei parcheggi che gravitano nella zona del centro: da piazza Guerra fino a piazza Gramsci. Senza dimenticare, soprattutto nei giorni di mercato come ieri, il parcheggio incastrato tra via Bisarnella e viale Petrarca, il dirimpettaio in via Leopardi o la statale. Un assedio. Nella maggior parte dei casi pacifico, ma fastidioso: anche perché per non dire no a nessuno ci vorrebbe un portamonete assai ricco. Impossibile cercare o lasciare un posto auto senza incappare in qualcuno che ti corre a fianco o appare di fronte al cofano per indicarti questo o quel posto libero, così da ‘guadagnarsi’ la mancia. Lamentandosi apertamente se rispondi di no.

Ieri è bastata un’oretta per contarne trentacinque nel tour tra gli stalli di alcuni dei parcheggi cittadini. Tanti, troppi. Alle 10,05 erano già a pieno regime: in piazza Guerra, lato Matteotti, un giovane si è palesato allo sportello di due anziane che, con garbo e fare materno, gli hanno consegnato qualche monetina senza chiedere niente in cambio mentre il ragazzo teneva d’occhio la ‘sua’ zona, pronto a indicare il posto giusto al prossimo automobilista in arrivo. «Va via?», la domanda ricorrente per chi cammina tra i posti auto lato PalaExpo: qui a darsi da fare sono in due, zainetto sulle spalle, fazzoletti in mano. Uno ha modi più decisi, si muove, accompagna fino allo sportello chi va, accoglie sempre allo stesso sportello chi arriva.

Per non parlare del parcheggio tra i pini: dove scatta la zuffa tra due di loro per ragioni di controllo del territorio.

In piazza Gramsci, le disposizioni sono più ordinate: ognuno sta nella sua corsia per poi confluire nel cuore della piazza vista commissariato, nei pressi del parcometro. «Ciao zio», «Ciao amico», «Ciao bella»: ad ogni potenziale cliente il benvenuto personalizzato e accompagnato in più di un caso da un ampio sorriso. Come a dire «vengo in pace»: anche perché in fin dei conti, fare il venditore abusivo non deve essere proprio uno spasso. In via Bisarnella la situazione è più tranquilla, i due abusivi chiacchierano a braccia conserte, fazzoletti in una mano una borsa nell’altra, aspettando che qualcosa si muova. Osservando anche i colleghi di via Leopardi indaffaratissimi a ‘gestire’ il traffico, pure lungo la statale che li divide dal mercato settimanale. Anche lì gli ambulanti sono tornati incuranti dei blitz delle forze dell’ordine in borghese e in divisa compiuti nelle scorse settimane. Ieri mattina, almeno fino alle 11.15, c’era chi vendeva specchi artistici, chi borse, chi oggetti di grido come le aste da selfie. In barba ai controlli: il business non può interrompersi.