Padule di Fucecchio, gli ambientalisti lanciano l'allarme siccità

Legambiente, Wwf e Italia Nostra invocano lavori urgente nell'area de Le Morette e puntano il dito contro le istituzioni

Il padule di Fucecchio

Il padule di Fucecchio

Fucecchio, 29 giugno 2015 - L'area de Le Morette ha bisogno urgente di manutenzione. E' il grido d'allarme lanciato da Legambiente, Wwf e Italia Nostra per una delle zone più rilevanti, per la conservazione delle acque nel periodo estivo e non solo, del padule di Fucecchio. “In quest’area, a causa della situazione di grave confusione derivante dal riordino delle competenze istituzionali – scrivono Legambiente, Wwf e Italia Nostra in un comunicato congiunto - nessuno è intervenuto per compiere un modesto intervento di somma urgenza.

Come è noto Le Morette è il frutto di importanti interventi di restauro ambientale compiuti una quindicina di anni fa e risulta totalmente arginata per conservare l’acqua anche in periodo estivo”. Le strutture però secondo le associazioni ambientaliste necessiterebbero di interventi di manutenzione straordinaria a causa di alcuni cedimenti dell’argine posto sul lato ovest che ha portato allo svuotamento di gran parte dell’acqua, che risulta ormai presente solo all’interno dei fossi e degli stagni che erano stati scavati come aree di emergenza (circa 5 ettari).

“Ciò ha avuto gravi ripercussioni – si legge ancora nella nota - sulla nidificazione di alcune specie di uccelli acquatici e potrebbe determinare una grave moria di fauna ittica, con possibili conseguenze molto gravi, come lo sviluppo di tossine botuliniche di tipo C (botulismo aviario Ndr), che può in breve tempo portare alla morte di migliaia di uccelli”. “Sono trascorsi ormai oltre tre mesi – continuano Wwf, Legambiente e Italia Nostra - dalla prima segnalazione puntuale del problema effettuata dal Centro di Ricerca, ma ad oggi le difficoltà sopra richiamate, cioè incertezza sulle competenze e mancanza di risorse, hanno impedito che si ponesse rimedio ad un così importante problema: stiamo infatti parlando dell’area più rilevante della Toscana per la nidificazione degli uccelli acquatici”.

Le associazioni ambientaliste quindi rivendicano il loro ruolo di controllo e sprone nei confronti delle istituzioni. “Non aver previsto norme ponte per la gestione delle fasi transitorie rischia di consegnare all’oblio un patrimonio naturalistico e culturale straordinario – sottolineano le associazioni - e di grandi potenzialità per la crescita dei territori interessati. Ci auguriamo che il nuovo assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, che ha già manifestato una posizione favorevole al passaggio delle deleghe su aree protette e biodiversità alla Regione, ponga rimedio in tempi brevi a questa grave situazione”.