Otto nuovi ripetitori per i telefonini. Il Comune sceglie le aree e fa cassa

Salgono a 26 i siti che ospitano le antenne: un tesoretto da 400mila euro

Ripetitori telefonici al palazzo delle esposizioni. Foto Nucci/Fotocronache Germogli

Ripetitori telefonici al palazzo delle esposizioni. Foto Nucci/Fotocronache Germogli

Empoli, 6 febbraio 2016 - E’ buona norma per ogni comune dotarsi di un «piano delle antenne» che permetta di razionalizzare ciò che altrimenti diverrebbe una giungla di ripetitori fuori controllo. Sì perché per legge, ogni anno, Telecom, Wind, H3g, Vodafone, Linkem possono presentare alle amministrazioni i loro piani di sviluppo per ottenere un’autorizzazione ad espandere la copertura sul territorio. E i comuni hanno pochi mezzi per impedire la proliferazione di antenne. Di fatto, senza un piano ad hoc, per le compagnie sarebbe sufficiente affittare un terreno, o comprarlo, per sistemare un’antenna. L’unico strumento a disposizione per governarne lo sviluppo è individuare i siti più idonei dal punto di vista dell’impatto sulla popolazione e che allo stesso tempo siano anche funzionali alle esigenze delle aziende.

Dalla concertazione con i vari gestori è nato il piano antenne del comune di Empoli che individua 8 nuove zone sul territorio dove poter installare nuovi ripetitori. Ad oggi sono 18 i siti, di cui alcuni in ‘co-siting’, dove cioè i ripetitori sono gestiti da più compagnie telefoniche. Ogni ‘piazzola comunale’ affittata ai gestori di telefonia mobile frutta alle casse di via Del Papa 18mila euro annui, a cui si sommano altri 6mila se il sito è in condivisione. Con il piano delle antenne, che porterà a 26 il numero di siti, il Comune conta di ricavare all’anno circa 400mila euro. E di offrire maggiore copertura della rete senza dover innalzare la potenza dei trasmettitori. Il piano delle antenne è stato realizzato dalla ditta Polab di Pisa con cui è stata attivata una convenzione di tre anni.

Il pacchetto completo, costo 40mila euro, comprende: lo studio, la mappa, gli eventuali aggiornamenti e il monitoraggio dei livelli di inquinamento elettromagnetico attraverso l’installazione di una centralina che effettuerà controlli 24 ore su 24. Tutte le scelte del piano sono state fatte simulando con anticipo il potenziale carico elettromagnetico sul territorio. A questo punto, dopo l’approvazione in giunta della proposta del piano, l’iter amministrativo prevede il deposito degli atti all’ufficio relazioni con il pubblico per permettere ai cittadini di valutare ed effettuare eventuali osservazioni (il periodo di osservazione dura 30 giorni). Inoltre verrà indetta una seduta congiunta delle commissioni consiliari Ambiente e territorio e Affari generali per illustrare il piano ai consiglieri e rendere lo studio il più trasparente e condiviso possibile. Al termine di questo percorso, sarà possibile il definitivo passaggio in consiglio comunale dove la proposta verrà votata.