Ladri anche in chiesa, arrestati

Hanno tentato di prendere le offerte, una famiglia di turisti ha dato l'allarme

I carabinieri

I carabinieri

Empoli, 25 maggio 2016 - Pensavano di poter agire indisturbati, complice la giornata lavorativa e l’ora da ‘pennichella’, invece il loro piano non ha funzionato: a incastrare due ladri di offerte in azione nella chiesa di Santa Croce in Vinci, ci hanno pensato turisti e carabinieri. I primi hanno beccato i due, in arrivo dal Pisano, mentre erano intenti a svuotare le cassette sotto i portacandele e hanno dato l’allarme, gli altri, ossia i militari della stazione locale, sono intervenuti rapidissimi, facendo scattare le manette ai polsi dei malviventi.

Un gioco di squadra, tra cittadini e forze dell’ordine, a dir poco virtuoso, innescatosi intorno alle 14 di ieri pomeriggio. Non è chiaro da quanto tempo, i ladri, un quarantenne e un sessantenne, si stessero dando da fare convinti di non esser visti. Quello che si sa è che con i loro ‘attrezzi’ da lavoro, hanno iniziato a svuotare una dopo l’altra le cassette delle offerte, con fare esperto. Quei piccoli contenitori destinati ad accogliere i doni di fedeli e visitatori per loro erano ‘pozzi’ dai quali attingere, con una strategia non nuova, ma assai efficace: utilizzando, pare, delle asticelle rivestite di nastro adesivo, perfette per ‘catturare’ le banconote. Un’attività illecita che non è sfuggita ad alcuni turisti stranieri.

Una famigliola a quanto sembra che, entrata in chiesa per contemplarne le bellezze artistiche tra le quali il fonte battesimale in cui si ritiene sia stato battezzato il Genio, si è trovata di fronte a ben altro spettacolo. Attenti a non farsi scoprire, i turisti hanno chiuso la porta e sono andati al vicino Museo leonardiano dove hanno spiegato quanto visto al personale in servizio. A quel punto è stato dato l’allarme ai carabinieri della stazione locale.

Una pattuglia è arrivata nel borgo, sorprendendo i ladri ancora al ‘lavoro’. I due sono stati bloccati con banconote e vari attrezzi del mestiere ancora tra le mani e per loro sono scattati trasferimento in caserma e conseguente arresto. Poco dopo, avvertito dell’accaduto, è arrivato anche monsignor Renato Bellini, l’amatissimo e attivissimo parroco del paese: reduce da un pranzo a Vitolini, messo al corrente di quanto accaduto, il sacerdote, assai amareggiato, ha sporto denuncia.