La prefettura nei centri profughi: l’ispezione rileva luci e ombre

Caso immigrati: cibo ‘no good’, carenza d’acqua, arredi da migliorare

Un gruppo di migranti a cena alla Festa dell’Unità di Castelfiorentino

Un gruppo di migranti a cena alla Festa dell’Unità di Castelfiorentino

Empoli, 31 luglio 2015 - IL VICEPREFETTO Anna Chiti Batelli ha effettuato il 20 luglio un sopralluogo in alcuni centri accoglienza profughi dell’Empolese Valdelsa. Ecco una sintesi di quanto relazionato per quanto riguarda le ispezioni nelle tre strutture gestite dal consorzio Mc Multicons: la vecchia Villa di Meleto-I Praticelli (Castelfiorentino), Vinci e Molin Novo (Empoli) .

I PRATICELLI

La funzionaria evidenzia: «La struttura è stata concessa in uso alla coop dal proprietario (marchese Ghelli di Rorà, ndr) per sei mesi in cambio di lavori di ristrutturazione. Nel cortile un pozzo coperto è attualmente l’unica fonte d’acqua, anche se sono ben visibili i lavori per portare l’acqua potabile. Al piano terra (ex cantine o stalle) sono state allestite 6 docce, senza box o tende che a detta degli operatori saranno sistemate a breve e altrettanti lavandini. La situazione, se pur molto spartana, appare accettabile ma soltanto per l’estate essendo completamente assente qualsiasi forma di riscaldamento. All’esterno, due bagni chimici. L’arredamento risulta spartano. Al piano superiore un bagno e le camere, piuttosto ampie, con sei posti letto ciascuna, imbiancate e oggetto di disinfestazione. Nel grande salone centrale si tengono le lezioni d’italiano. In un’altra stanza funziona una cucina nuova con colonna frigo. Le pulizie vengono svolte su base volontaria dagli ospiti a turno, anche se con minor frequenza causa penuria d’acqua. Le attività svolte: lezioni d’italiano 4 ore la settimana, sistemazione zona esterna con giardinaggio e cura piantine dell’ex vivaio, sedute di gruppo e assistenza con una psicologa, gioco del calcio». Ed ecco le raccomandazioni: «Allaccio all’acquedotto al più presto; sistemazione docce e imbiancatura del locale; aumento numero bagni chimici; interdizione delle zone esterne dove risulta materiale gestito dal curatore fallimentare del vivaio che una volta funzionava nella tenuta; chiusura a chiave di zone non utilizzate; predisposizione sistema riscaldamento».

VINCI

La palazzina di via Giovanni XXIII risulta al viceprefetto «piuttosto vetusta». Ospita 15 richiedenti asilo. «Inesistente l’impianto di riscaldamento, presenti due stufe a gas, ventilatori in ogni stanza da letto. La biancheria personale viene lavata a mano da ciascuno, non essendoci una lavatrice. L’arredamento risulta vecchio e malandato, seppur ancora utilizzabile (sedie con le molle rotte). A domanda, i migranti rispondono che il cibo preparato sul posto è buono. Tutti i lunedì mattina le lenzuola vengono lavate e riportate la sera. Le pulizie sono a cura dei ragazzi che le svolgono in maniera abbastanza accurata. Poco lontano, in piazza del Comune, si può utilizzare la connessione wi-fi. Ai ragazzi è stato chiesto un comportamento particolarmente rispettoso al fine di evitare difficoltà con i vicini, il responsabile della struttura precisa che i ragazzi comprendono in maniera chiara le esigenze di coabitazione e rispondono correttamente alle richieste loro rivolte».

MOLIN NOVO

«Il complesso – specifica il viceprefetto – si compone di due palazzine attigue a due piani, che ospitano 24 e 25 richiedenti asilo. Edificio di ottima fattura e in buono stato. All’interno arredamento quasi assente nelle camere, ma sono in fase di montaggio degli armadietti. In ciascuna camera tre letti a castello doppi. In ogni palazzina due bagni, nel cortile due bagni chimici, presente l’impianto di riscaldamento. I pasti sono preparati nella cucina al piano terreno, e qui si provvede anche per la struttura di Castelfiorentino. A disposizione dei migranti anche una cucina (ad esempio per scaldare i pasti la notte durante il ramadan), con lavatrice. La convivenza tra le varie nazionalità non risulta sempre facile ma grazie alla presenza costante di un operatore della coop si riesce a mantenere una situazione di stabilità accettabile».

Tra le attività, anche il gioco del calcio in un campetto messo a disposizione da una famiglia del vicinato e la cura dell’orto di un precedente inquilino che non potendo portarlo con sè ha affidato ai ragazzi il suo cane da caccia che se ne prendono cura. La pulizia affidata agli ospiti appare effettuata in maniera sommaria. Le lamentele maggiori riguardano il cibo e diversi ospiti prima di esserne richiesti, ripetono più volte che il cibo è no good, no good. Zona non sufficientemente servita per il segnale dei cellulari. Uno degli ospiti sarebbe affetto da bipolarismo, risulta opportuno il trasferimento in un’altra struttura di minori dimensioni».