Giovedì 16 Maggio 2024
IRENE PUCCIONI
Cronaca

Italia e Cina, ponte per il futuro. «Proviamo a fare affari insieme»

L’idea di due fratelli: «Un’associazione per aiutare il dialogo»

I due fratelli

I due fratelli

Empoli, 7 dicembre 2014 - GLI ITALIANI sono creativi, i cinesi sanno copiare e sono grandi lavoratori. Gli italiani chiudono le attività per la crisi, i cinesi vorrebbero aprirle ma non sanno cogliere le opportunità. Ma se le due culture, invece di rimanere distanti, provassero a dialogare e a scambiarsi i rispettivi punti di forza, forse tanti stereotipi crollerebbero e l’economia locale troverebbe nuovi stimoli e risorse per ripartire.

Il lucido ragionamento è il frutto maturato dall’esperienza di due fratelli cinesi, Zhaojie e Haojie Zhu, 25 e 29 anni, figli della seconda generazione di immigrati in Italia dall’Est, diplomatisi con il massimo dei voti e la lode all’istituto «Fermi» di Empoli e una laurea in Economia in tasca, conseguita rispettivamente alla Luiss di Roma e all’Università di Firenze.

Tornati a Empoli, i fratelli Zhu hanno dato corpo alla loro idea fondando l’associazione «New Generation Club». Per presentarla sono tornati nelle aule della loro amata scuola. Ieri mattina al «Fermi», in occasione dell’inaugurazione dei nuovi laboratori dell’istituto, hanno illustrato il loro progetto al presidente di Confindustria Empolese Valdelsa, Simone Campinoti; all’assessore alla cultura di Empoli, Eleonora Caponi; al sindaco delegato alla scuola per l’Unione, Simona Rossetti e alla responsabile della Formazione dell’Asev, Valentina Valori.

«L’obiettivo è di gettare un ponte tra le due culture – spiega Zhaojie, il minore – Io ho studiato a Roma dove è molto frequente vedere italiani e cinesi lavorare insieme nei bar, nei negozi, in azienda. A Empoli, benché sia presente una comunità cinese molto numerosa, non c’è ancora integrazione. La colpa è di entrambe le parti: la comunità cinese è poco incline ad aprirsi, quella italiana è spesso diffidente».

«E’ anche un problema di comunicazione – aggiunge Haojie – Per esempio, in questi tre giorni a Empoli c’è l’iniziativa del Pop Up con i fondi sfitti che si riempiono di nuove attività. Ebbene, molti imprenditori cinesi non lo sanno e hanno perso un’opportunità. La nostra associazione intente promuovere il dialogo, accorciare le distanze». I fratelli Zhu vogliono avvicinare le due culture anche attraverso l’organizzazione di eventi, momenti d’incontri e mostre sulla cultura cinese. L’assessore Caponi, a nome dell’amministrazione, ha risposto offrendo ampia «disponibilità a creare da subito eventi di scambio culturale».

CAMPINOTI, compiaciuto del pragmatismo dei due ragazzi, si è impegnato a dare risalto all’iniziativa, «che – ha sottolineato – sarebbe dovuta essere già nata da noi italiani». Rossetti e Valori hanno invece messo in evidenza le qualità dell’istituto di via Bonistallo: «Capace – hanno detto – di offrire nuove opportunità ai loro studenti in un clima di integrazione». Il preside Gaetano Flaviano, del resto, ne ha fatto una sorta di manifesto: «La diversità unisce, non divide».