Investito e ucciso, il "pirata" ha fatto a pezzi l'auto dopo aver saputo che il pedone era morto

Il 41enne empolese era a bordo di una panda senza assicurazione né documenti con la compagna e un minore. Poi si è costituito

Marino Baronti e il luogo della tragedia (Nucci/Germogli)

Marino Baronti e il luogo della tragedia (Nucci/Germogli)

Empoli, 1 luglio 2015 - "Ha avuto paura e ha proseguito la marcia, poi a casa ha notato un lieve danno al paraurti. Appreso dalla stampa dell'accaduto, domenica ha portato il mezzo in un terreno di sua proprietà facendolo a pezzi. Non ha dormito la notte e lunedì mattina ha deciso di costituirsi, contattandomi". Lo ha riferito l'avvocato Daniele Raveggi, difensore del 41enne di Empoli, costituitosi come investitore di un 78enne poi morto in ospedale nella notte tra sabato e domenica. I fatti erano accaduti a Bassa di Cerreto Guidi. Il 41enne avrebbe portato in commissariato anche i pezzi della Fiat Panda, come prova delle sue affermazioni.

"La vettura - ha aggiunto il difensore - era senza assicurazione né documenti, in quanto era in corso un passaggio di proprietà tra i familiari dell'investitore e lui stesso". In auto con lui, secondo quanto si apprende dal legale, c'erano la compagna e un minore non suo figlio. "Prevediamo per domani la revoca della misura dei domiciliari - conclude il difensore - in attesa che venga fissata l'udienza di convalida".

L'investimento era avvenuto intorno alle 22.30 di sabato scorso, di fronte all'area impegnata da una sagra paesana a Bassa, una frazione di Cerreto Guidi. La vittima venne travolta dall'auto di fronte alla moglie. Accompagnato d'urgenza dal 118 all'ospedale di Empoli, è poi morto la domenica. Erano i carabinieri che, rilevato l'incidente, si stavano occupando delle indagini e avevano ascoltato una decina di testimoni, tutte persone di passaggio o frequentatori della festa. Tramite i loro racconti erano stati raccolti molti elementi per l'individuazione dell'automobilista fuggito.