Venerdì 26 Aprile 2024

Felicità è una cavalletta alla cioccolata: ‘Insetti ripugnanti? Macché, sono buoni’

A Montelupo in tanti per un insolito aperitivo a base di grilli e tarme / FOTO / VIDEO

Roberto Fabbri, Andrea Montanari e Simone Nerini (Fotocronache Germogli)

Roberto Fabbri, Andrea Montanari e Simone Nerini (Fotocronache Germogli)

Empoli, 23 novembre 2014 - PREMESSA d’obbligo: la faccenda, almeno a colpo d’occhio, pare piuttosto ostica. Ma superato lo choc visivo e la più che comprensibile resistenza ‘ideologica’ del palato nel passare al setaccio una tarma anziché una nocciolina tostata, vi assicuriamo che non è impossibile mangiarsi una cavalletta ricoperta di cioccolata o un grillo al saleAnzi, venerdì sera a Montelupo, c’è stato perfino chi ha fatto il bis. E con gran soddisfazione. Uomini, donne e tantissimi bambini impegnati a riempirsi i piatti cavallette con il curry, tarme al peperoncino e tartine con insetti vari. L’appuntamento era perlomeno curioso già a partire dal nome - Esperienza (entomo)food - e l’idea di prender parte, invece che al tradizionale aperitivo del venerdì, a un vero e proprio ‘aperinsetto’ ha stuzzicato decine di persone, sindaco compreso, che si sono riversate alla sede dell’associazione Terra Incognita.

GENTILI e disponibilissimi gli chef, tutti ovviamente grandi amanti di questa cucina ‘alternativa’. «Ci sono ancora molte resistenze in Italia, specialmente per quanto riguarda le leggi - ci ha spiegato Roberto Fabbri - ma, come poetete vedere voi stessi si tratta di cibi sani e nutrienti. All’estero li mangiano già tutti». Il ragionamento che soggiace a questo consumo ‘diverso’, in effetti, fila. In un futuro non troppo lontano mangeremo insetti? si chiedevano quelli di Terra Incognita. Si parte da un dato di fatto: nel 2050 la terra sarà abitata da nove miliardi di persone e la scarsità di cibo sarà un rischio reale.

 

Quindi? «I dati della Fao relativamente alla scarsità di cibo parlano chiaro e impongono di avviare una riflessione in tempi brevi per affrontare la questione – spiega Alessandro Pappalardo di Terra Incognita – L’approccio della Fao è rigoroso e cerca di studiare possibili soluzioni. Una delle eventuali ipotesi è anche l’introduzione di insetti nella nostra alimentazione». «A molti di noi può sembrare una scelta ripugnante - prosegue Pappalardo - ma in realtà dobbiamo pensare che il miele altro non è che un prodotto delle api o che la differenza fra un’aragosta e uno scorpione da un punto di vista scientifico non è poi così elevata. Senza contare che i nutrienti degli insetti sono molto meno dannosi per l’uomo rispetto a quelli della carne bovina o suina: contengono infatti, proteine e grassi nobili».

Il test di Montelupo sembra aver convinto tutti. Almeno dal punto di vista del gusto. E allora, forse, rafforzerà le teorie di molti qualche numero in più. Nel mondo si possono ‘gustare’ oltre duemila specie di insetti. Questi ultimi richiedono seicento volte meno acqua rispetto, ad esempio, ai suini. Rischi di carenze nell’alimentazionie? Pare di no visto che, per dirne una, nei grilli ci sono il 50% di proteine in più rispetto ai polli.