In Italia per chiedere asilo, ma faceva lo spacciatore

Vendeva droga e tornava al centro di accoglienza

Polizia in azione

Polizia in azione.

Empoli, 26 luglio 2016 - La segnalazione di un cittadino, unita all’intervento immediato degli agenti del commissariato di Empoli, ha fatto scattare le manette ai polsi di uno spacciatore di professione: O. D., 31 anni, originario del Gambia in Italia come richiedente asilo, ospite di un centro di accoglienza di Vinci. Proprio così, uno dei tanti arrivati nel Belpaese in cerca di una vita migliore.

Nel suo caso, la ‘terra promessa’ era il parco di viale Buozzi a Empoli. Quella striscia di verde con panchine e giochi che corre lungo la ferrovia tra la stazione e il plesso scolastico. Una zona, da tempo e a più riprese additata da famiglie e residenti come un giardino degradato, tra rifiuti abbandonati, topi che passeggiano, prostitute e brutti giri. Volti poco raccomandabili impegnati a passarsi di mano in mano, svelti, bustine altrettanto sospette. Proprio questa ‘gestualità’ inconfondibile tra due giovani di colore ha allarmato un cittadino che, nel primo pomeriggio di domenica, si è rivolto al 113 segnalando ciò che stava accadendo sotto i suoi occhi. E fornendo una descrizione precisa dei due.

La polizia si è  recata sul posto. Attenti a non dare nell’occhio, gli agenti si sono avvicinati ai due, sorprendendoli alle spalle. Una volta bloccati, li hanno perquisiti: il più giovane, un ventenne pure lui originale del Gambia, trovato con una dose di hashish, è stato segnalato alla Prefettura come assuntore. E, visto che si è opposto alle attività di controllo della polizia a suon di spintoni e tentativi di fuga, nei suoi confronti è partita pure la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

Storia a sé per il 31enne. Durante la perquisizione, addosso gli sono stati trovati due telefoni cellulari e oltre 200 euro in contanti. Nello zainetto che aveva sulle spalle, c’erano invece settanta grammi di hashish. Oltre venti dosi già suddivise, sistemate in una busta, dopo esser state ordinatamente avvolte nel cellophane. Lo stesso materiale ritrovato per terra, poco distante dai due malviventi. Un dettaglio che ha subito insospettito gli uomini del commissariato guidato da Francesco Zunino. Il richiedente asilo è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Dopo una notte in camera di sicurezza, ieri è stato sottoposto a processo per direttissima: convalida e rimessa in libertà in attesa del processo, l’esito. Scontato.