"In Inghilterra ho trovato lavoro, tornerò in Italia solo a certe condizioni"

La storia di Marta Lupi, 24enne empolese all'estero

FORMAZIONE Marta Lupi, 24 anni, laureata in ingegneria gestionale

FORMAZIONE Marta Lupi, 24 anni, laureata in ingegneria gestionale

Empoli, 27 ottobre 2014 -  Non chiamatela cervello in fuga ma piuttosto una persona che sta facendo le sue esperienza con la voglia però di tornare a casa. Così si definisce Marta Lupi, ventiquattrenne empolese di successo in Inghilterra. La storia di Marta è l’ennesima storia che fa riflettere sia in senso positivo che negativo: da una parte infatti c’è l’amara considerazione dello scarso credito che viene dato ai giovani in Italia; dall’altra c’è comunque la certezza che la preparazione, a livello teorico, delle nostre università rimane tra le più qualificate.

Marta Lupi, dopo aver frequentato il liceo scientifico a Empoli, ha frequentato la facoltà di ingegneria a Pisa conseguendo la laurea triennale in ingegneria gestionale. Per specializzarsi ha deciso di andare in Inghilterra. Siamo nell’ottobre dello scorso anno e Marta si iscrive ad un master in “Engineering and Management of Manufacturing Systems” alla prestigiosa università di Cranfield. Terminati gli studi, dai libri al posto di lavoro il passaggio è stato breve.

Marta, dove lavora e di che cosa si occupa adesso?

«Lavoro alla Johnson Matthey di Royston, azienda che produce marmitte catalitiche. Faccio parte di un team che ha l’obiettivo di ridurre gli scarti sulla linea di montaggio».

Sembra un lavoro già di grande responsabilità ma come è arrivata ad ottenerlo in così breve tempo?

«La mia preparazione universitaria e il mio buon inglese hanno sicuramente contato qualcosa ma qui in Inghilterra c’è una metodo di ingresso nel mondo del lavoro molto buono per chi esce dall’università».

Si spieghi meglio...

«Esistono degli uffici appositi, dentro le università, che ti spiegano come compilare un curriculum, come scrivere una lettera di presentazione e che sono molto informati sulle esigenze delle aziende in quel determinato momento. Ti aiutano, insomma, a venderti. Una cosa che da noi non c’è completamente».

Quanto guadagna?

«Circa 25mila sterline all’anno, che sono circa 30mila euro. In Italia, come primo lavoro, non sarei mai arrivata a questa cifra».

Lei è in Inghilterra ormai da un anno ma si è fatta un’idea del perchè all’estero ci sono queste opportunità e in Italia no?

«La nostra situazione politica certamente non aiuta e poi è anche un problema di mentalità: da noi si ha poca fiducia nei giovani. Pensi che in questo momento io lavoro in un team dove il manager ha poco più di trent’anni»

Ma vorrebbe tornare in Italia?

«Si ma a certe condizioni. Se devo tornare per prendere la metà di quello che prendo qui, per esempio, preferisco per il momento continuare a fare questa esperienza»

La sua famiglia – e l’esperienza imprenditoriale di suo padre (Renzo Lupi è un industriale conciario tra i più affermati) – quanto hanno contato fino ad ora nel suo percorso?

«Molto, basti pensare che da quando avevo dieci anni la mia famiglia mi ha mandato a lezione di inglese e poi me lo sono ritrovato. Per il resto con mio padre sono stata chiara: prima di venire a lavorare in azienda con te voglio fare le mie esperienze».

Luca Calò