Giovedì 2 Maggio 2024

Imu sui terreni agricoli, rivolta dei Comuni

Scadenza il 16 dicembre. I sindaci: «In ginocchio per il maltempo, rinviatela al 2015»

MELEGNANO - ARCHIVIO - ESPROPRI TERRENI AGRICOLI PER TEEM - FOTO CANALI/NEWPRESS - PER REDAZIONE SUD MILANO/METROPOLI - CANGEMI/CERRI/PINCIONI/STIMOLO

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Empoli, 4 dicembre 2014  - CHIUNQUE possieda un terreno agricolo dovrà, entro il 16 dicembre, pagare l’Imu. Con un decreto ministeriale, non ancora pubblicato, viene modificato il regime d’esenzione dell’Imu sui terreni agricoli: tutti i proprietari di poderi – nessuno escluso – che si trovano nei comuni situati al di sotto dei 280 metri di altitudine dovranno pagare l’Imu agricola. Per i comuni fra i 281 e i 600 metri l’esenzione riguarderà soltanto i coltivatori diretti o gli imprenditori agricoli di professione. Restano esentati dall’imposta solo i comuni montani che abbiano la sede della casa comunale (il municipio) sopra i 600 metri di altitudine. Praticamente in tutti e 11 comuni del Circondario si dovrà pagare l’Imu agricola.

LA NUOVA TASSA su terreni agricoli e fabbricati rurali che sta per essere introdotta dal governo Renzi, è una specie di contropartita: offre ai comuni una sorta di cuscinetto per ripianare il deficit generato dai tagli dell’esecutivo al fondo di solidarietà comunale. E saranno i comuni stessi a dover fare da esattori raccogliendo dai contribuenti gli introiti calcolati dal Ministero. Ad esempio, a Montespertoli, comune ad alta vocazione agricola, il governo ha previsto di ragganellare con l’Imu agricola 350mila euro.

A Castelfiorentino il prelievo dai contribuenti frutterebbe circa 143mila euro, mentre a Montaione si arriva a quota 135mila euro. I comuni non ci stanno e chiedono di rinviare tutto al 2015. «E’ il caso di ripensarci, e presto – dice il sindaco di Montespertoli, Giulio Mangani, con delega all’agricoltura per l’Unione – Ci uniamo alla richiesta formulata da Anci e Anci Toscana al Governo primo perché si tratta di un provvedimento che, se messo in atto, non sarebbe coerente con la linea espressa più volte dal Consiglio dei Ministri sulla riduzione del carico fiscale sulle aziende e in particolare sul settore dell’agricoltura. E proprio questa modifica incide soprattutto sulle imprese agricole che rappresentano uno dei pochi settori del Made in Italy che tira davvero. Da noi, poi, – sottolinea Mangani – il settore dell’agricoltura è stato quello maggiormente colpito dai danni del maltempo, con raccolti completamente saltati nelle zone di Cerreto Guidi, Fucecchio e Vinci».

MA I DUE ASPETTI che mandano su tutte le furie i sindaci riguardano il criterio con cui viene calcolata la tassa e la scadenza entro cui pagare. In particolare il primo fattore viene viene considerato una barzelletta: i tecnici hanno infatti deciso a tavolino che, ai fini della tassa, l’altitudine di una località viene determinata dal punto in cui ha sede il municipio, che sicuramente non si trova in mezzo a boschi e prati. Il decreto interministeriale, inoltre, porta la data del 28 novembre, ossia oltre due mesi dopo la determinazione delle aliquote delle imposte, e rimodula l’esenzione dall’Imu, riducendola ai soli comuni al di sopra dei 601 metri di quota.

«Non solo – aggiunge Mangani – il versamento dell’Imu agricola 2014 deve essere effettuato entro il 16 dicembre, e come al solito a pagare i costi politici della manovra saremo noi amministratori locali perché spetta a noi la riscossione del tributo che per altro – chiosa – viola lo Statuto del contribuente che prevede che le disposizioni tributarie non possano essere retroattive rispetto alla data della loro entrata in vigore. E ad oggi l’apposito decreto ministeriale non è stato ancora emanato».