“Il pronto soccorso che vogliamo”, al via un progetto sperimentale

Sarà avviato a settembre dopo la condivisione con le organizzazioni sindacali e il personale aziendale

Un infermiere in azione al San Giuseppe di Empoli

Un infermiere in azione al San Giuseppe di Empoli

Empoli, 14 agosto 2014 - Il pronto soccorso (PS) è una delle aree più “sensibili” nell’ambito di una struttura ospedaliera. Costituisce la porta di ingresso ai servizi sanitari ospedalieri e per i cittadini sempre più è la struttura sanitaria a cui rivolgersi quando si ha un problema di salute da risolvere il prima possibile, indipendentemente dalla gravità o dall’urgenza dello stesso. Rappresenta la modalità per ottenere una consulenza/prestazione medica ad alta tecnologia in tempi brevi, anche se è necessario ricordare che tale modalità a volte è utilizzata in modo improprio causando ritardi e lunghe attese. Nell’Asl 11 gli accessi al PS nell’anno 2013 sono stati 67.531 ovvero 358 per 1.000 abitanti con distribuzione secondo codice triage:

Codice triage rosso giallo verde azzurro bianco totale

979 9507 39811 13064 4055 67416

Percentuali 1,45% 14,10% 59,05% 19,38% 6,01%

Circa il 15% degli accessi si è trasformato in ricovero, in linea con il valore medio regionale. I circa 17mila accessi a bassa priorità (codice bianco e azzurro) nel nostro pronto soccorso nell'ultimo anno (cioè il 25% degli accessi) sono indubbiamente, come scritto sopra, una delle cause principali delle lunghe attese e, quindi, uno dei motivi di insofferenza e percezione negativa nei confronti del servizio.

L’analisi dei dati del 2013 e il trend dei primi mesi del 2014, nonché il confronto dei corrispondenti periodi degli stessi anni, hanno convinto la direzione aziendale dell’Asl 11 sulla necessità di elaborare un progetto per il miglioramento del pronto soccorso del “San Giuseppe”. Nel giugno scorso, pertanto, la direzione aziendale ha costituito e coordina un gruppo operativo, denominato “task force”, che ha il mandato di analizzare i percorsi e l’organizzazione del PS, individuare criticità/punti di forza e definire possibili azioni di miglioramento a breve e/o a lungo termine.

L’obiettivo assegnato al gruppo è quello di individuare, progettare, implementare e verificare gli interventi di miglioramento finalizzati alla soddisfazione dei cittadini che accedono al PS e che dovranno tenere conto di varie finalità: assicurare tempi di visita del malato dopo il triage secondo gli standard delle linee-guida sul “triage”; avviare le persone verso le strutture ambulatoriali e diagnostiche secondo tempi e percorsi congrui con la lo condizione di salute; garantire elevati standard di valutazione infermieristica (triage), tempestivi e in spazi idonei a garantire la privacy della persona; assicurare informazioni tempestive ai pazienti; garantire l’informazione in sala d’attesa, mediante pannelli, schede, audiovisivi, che diano indicazioni, in italiano e in inglese, circa il significato dell’assegnazione del codice colore ed i tempi di attesa previsti per ogni codice; fornire informazioni tempestive ai familiari nel rispetto della privacy e della volontà dell’assistito; sviluppare l’impiego di mediatori culturali per le persone straniere; mettere a disposizione materiale informativo/educativo, possibilmente tradotto in varie lingue, al fine di sviluppare la consapevolezza/responsabilizzazione del ruolo attivo dei cittadini per la promozione della salute e l’accesso ai servizi sanitari, sviluppando in particolare il concetto di “uso corretto” del PS; migliorare il comfort in sala di attesa.

Per il raggiungimento di tali obiettivi saranno anche istituiti dei focus group tra operatori e cittadini: questi ultimi saranno direttamente coinvolti per acquisire le loro osservazioni circa il servizio erogato dal PS e che in prima persona hanno sperimentato. La task force, in linea con quanto riportato dalla letteratura più recente, ha delineato, quindi, le seguenti strategie: aumentare l’appropriatezza degli accessi rispondendo ai bisogni sul territorio in modo da ridurre l’afflusso; selezionare in modo adeguato le problematiche in modo da indirizzare il paziente nel percorso idoneo e rendere così più fluidi i percorsi; assicurare un adeguato flusso verso i reparti di degenza per quei pazienti che necessitano di ricovero in modo da liberare risorse.

Le azioni/soluzioni individuate si svilupperanno lungo queste linee prioritarie e saranno oggetto di confronto il due settembre con le organizzazioni sindacali (che hanno già ricevuto la bozza di progetto in visione), e ncon il personale del PS e delle strutture ospedaliere che interagiscono con il medesimo (il 3 settembre), il tutto allo scopo di ottenere la massima condivisione e diffusione dei contenuti. A settembre, dunque – una volta espletati i passaggi di condivisione - tramite un’apposita conferenza stampa, saranno illustrati nel dettaglio le singole azioni condivise e da sperimentare nel corso di un anno al fine di migliorare l’attività complessiva del PS.