Il nuovo spot dell’Aido è un capolavoro di sabbia

Realizzato dall’Accademia della pubblicità di Fucecchio

Un momento delle riprese dello spot per Aido

Un momento delle riprese dello spot per Aido

Fucecchio, 25 novembre 2015 - Una nuvoletta di sabbia cui dar voce e vita perché diventi messaggera di solidarietà. Perchè riesca a regalare preziose gocce di saggezza e consapevolezza di quanto sia importante donare i propri organi ad altri. E’ la protagonista di un progetto che vede insieme un team di eccellenze della comunicazione: la ‘sand artist’ Giulia Rubenni, per tutti Ghibli, che con dita, sabbia e tavolo retroilluminato dà forma alla storia, e Monia Balsamello, performer e scrittrice che, con la sua voce, l’accompagna da narratrice fuori campo. E poi c’è la regia, tra immagini da riprendere e montare, a cura di Andrea David, Giulia Susini e Fabiola Costagli, allievi dell’Accademia della pubblicità di Fucecchio che ospita il set. Il tutto per creare lo spot giusto per l’Aido - Associazione italiana donazione organi - Toscana. Uno spot che dovrebbe esser pronto per metà dicembre. Intanto, ieri sono iniziati i lavori.

«E’ la prima volta che siamo partner per una realtà legata al sociale - spiega Nicola Del Giudice, responsabile didattico della ‘scuola’ fucecchiese - I ragazzi, che hanno finito il loro percorso didattico lo scorso anno e si stanno specializzando, hanno accolto l’idea con entusiasmo. Un bel banco di prova in attesa di debuttare nel mondo del lavoro per il quale sono prontissimi». Solidarietà, ma anche formazione. «La nostra filosofia è mettere in contatto i nostri allievi con il mondo del lavoro, e questa è una tappa prestigiosa», continua Del Giudice. A farsì che il progetto prendesse vita è stata Ghibli, «con la quale avevamo già lavorato - racconta ancora - Conosceva Federico Finozzi, responsabile Aido Toscana, e ha fatto da tramite perché questo percorso potesse partire».

Sono bastate quattro chiacchiere a inizio estate e «la voglia di lavorare in squadra per un progetto di sensibilizzazione da portare nelle scuole ha fatto il resto», spiega la ‘sand artist’. Tant’è che il testo della storia, rappresentata a suon di luci e ombre dettate dai granelli di sabbia, è stato scritto dagli alunni di una scuola primaria. A ritoccarlo, ma soltanto laddove era indispensabile, ci ha pensato poi Monia Balsamello, la narratrice. «Un’esperienza unica - ci tiene a sottolineare - E su un tema che mi ha permesso di riconciliarmi con il grande dolore della morte di mio padre. La prima persona a insegnarmi il valore della donazione»