Il dolore della famiglia: «Non ci arrendiamo»

La compagna Sandra: «Quest’attesa è logorante»

Le ricerche con l’utilizzo dei cani molecolari

Le ricerche con l’utilizzo dei cani molecolari

Limite sull'Arno, 12 maggio 2016 - «Nessuna novità». I familiari di Pier Luigi Bellucci non hanno nuove in merito alle sorti del loro caro. «Un uomo buono, sereno e felice della sua vita», così lo descrive la compagna Sandra Savini. «Ho sentito mercoledi mattina il legale dell’associazione Penelope Toscana che si sta occupando del caso di Pier Luigi – racconta la donna, stremata da un’attesa senza fine –. Al momento non ci sono state comunicazioni da parte degli inquirenti. Me lo ha confermato anche il maresciallo dei carabinieri». Ma quella placca emersa, a quanto pare, dall’esame del corpo ripescato in mare domenica scorsa, fa pensare. «Da una parte – ammette con grande dolore la compagna di Pier Luigi – se davvero non c’è speranza di riabbracciarlo in vita, spero che il suo corpo venga individuato e riaffidato alla sua famiglia quanto prima, facendo luce sul perché della sua fine. Perché voglio vederci chiaro. Dall’altra però, in cuor mio, continuo a sperare con tutta me stessa che lui sia vivo, da qualche parte e che torni da noi».

Un auspicio più che legittimo anche perché, ad ora, non vi è conferma ufficiale dell’identità di quel corpo reso irriconoscibile dal tempo trascorso in acqua. «L’attesa è logorante – ammette ancora Savini –. Da domenica, quando ci è giunta la notizia del ritrovamento di quella salma, è stato come tornare ai primi giorni di angoscia. Mi fa male sapere che potrebbe essere lui, pensarlo come un corpo irriconoscibile. Perché Pier Luigi non merita una fine del genere».

ASPETTARE ancora, dopo oltre cinquanta giorni, diventa una roba davvero difficile da sopportare e accettare. «Ma non possiamo fare altro – sottolinea con determinazione Andrea Bellucci, il fratello del Cicciaio – . Al momento nessuno ci ha contattato ufficialmente né ci ha informati su eventuali avanzamenti delle indagini. Dunque credo ci sia poco da dire o ipotizzare. La mia speranza è che il corpo rinvenuto domenica scorsa non appartenga a mio fratello: spero che lui sia in giro da qualche parte, magari su un’isola a divertirsi. Fino a quando non avrò la certezza, non mi arrenderò a nessuna ‘voce’».