Il corteo del primo maggio a Empoli

Centinaia di persone hanno preso parte alla manifestazione

Corteo del primo maggio. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Corteo del primo maggio. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Empoli, 1 maggio 2016 - Da piazza don Minzoni a quella della Vittoria, passando per piazza Gramsci. Sotto il sole inaspettato e ben accetto. Il corteo del primo maggio a Empoli c'è stato. All'insegna del lavoro che non c'è, di una riforma del lavoro che non convince i sindacati e dei manifestanti del Csa Intifada. Un corteo ordinato, non troppo affollato, da cinquecento persone o poche più. Note, carri allegorici a dare allegria, bandiere. A sfilare una delegazione di sindaci dell'Unione dei Comuni capitanata dall'empolese Brenda Barnini, poco più indietro l'onorevole e segretario toscano del Pd Dario Parrini e il consigliere regionale Enrico Sostegni. Il tour tradizionale per le strade della città, poi il comizio, appuntamento di ogni festa dei lavoratori: sul palco allestito nel cuore di piazza della Vittoria, interviene anche Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana. Intanto gli 'antagonisti' del Csa Intifada portano avanti la loro sfilata, mettendo i sigilli prima alla sede dell'Unione dei Comuni Empolese Valdelsa. "E' una sede che non serve a niente - spiegano - Va chiusa". Poi la comitiva continua arrivando fino nel 'giro'. "Nessuna frontiera, libertà di movimento per tutti", recita uno striscioni: i temi di attualità, salario, lavoro giovanile, accoglienza, scorrono uno dietro l'altro, fino ad arrivare ai negozi aperti nella giornata di festa, simbolicamente 'sigillati'. Sotto gli occhi attenti degli agenti del commissariato.