I ladri tornano all’asilo di Vitolini. E lo devastano di nuovo

Porte e lucchetti forzati, fogli e documenti all'aria. Scompaiono olio, parmigiano e pomodori

L'asilo nido Piccino Piccio' di Vitolini. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

L'asilo nido Piccino Piccio' di Vitolini. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Vinci, 28 novembre 2015 - Stessa porta forzata, stesso bottino, stesso disastro seminato nell’asilo nido Piccino Picciò a Vitolini. Nessuna stanza, questa volta, a distanza di due settimane esatte dal primo blitz, è stata risparmiata dai ladri. Forse gli stessi, a caccia di provviste da mettere in dispensa. Olio biologico, venticinque litri freschi di consegna, barattoli di pomodori pelati e un chilo di formaggio Parmigiano: ecco la lista della ‘spesa’ non autorizzata portata a casa dai balordi di turno. Uno scenario da battaglia quello che si è trovata davanti ieri mattina, intorno alle 7, la prima educatrice arrivata nella struttura di via della Libertà: le chiusure degli armadietti forzate, fogli e documenti per terra ovunque, forzata la porta della stanza utilizzata per le attività di psicomotricità, chiusa a chiave dal personale la sera prima.

Un colpo d’occhio allarmante che, insieme al timore che i ladri potessero essere ancora all’interno del nido, ha spinto l’educatrice a restare fuori, chiamando colleghe e forze dell’ordine. Un giro veloce per escludere la presenza degli intrusi e poi via, stanza dopo stanza, per cercare di capire che cosa mancasse all’appello, tra tanta confusione. Una stima che si è presto conclusa: i ladri stavolta non hanno badato alle macchine fotografiche, ancora da spacchettare, acquistate dopo il furto subito il 12 novembre, ma soltanto al cibo: olio, pomodori e formaggio.

E il bottino poteva essere anche più ghiotto se fossero stati consegnati i 18 chili di formaggio ordinati e poi stoppati, proprio per timore di un ritorno dei ladri. Intanto ieri mattina le lezioni sono iniziate con qualche ora di ritardo, verso le 10: il tempo necessario agli operatori per riordinare i locali, messi sotto sopra dalla banda. Il tutto dopo il sopralluogo del sindaco Giuseppe Torchia e degli assessori Vanni ed Heimes, sul posto per verificare l’accaduto e valutare in che modo rendere più sicura la struttura evidentemente a rischio nuove incursioni.