I commercianti fanno i conti con i concorrenti

Lo spettro dei supermercati sui piccoli esercizi

La galleria delle Contrade di Fucecchio. Foto Gianni Nucci/Germogli

La galleria delle Contrade di Fucecchio. Foto Gianni Nucci/Germogli

Fucecchio, 6 febbraio 2016 - Commercio, a Fucecchio, fra chiusure e lievi cenni di ripresa, con tante speranze da parte del Ccn e iniziative di rilancio che cozzano, però, contro la concorrenza spietata dei comuni vicini e di una grande distribuzione sempre più agguerrita. I numeri diffusi dall’amministrazione sarebbero incoraggianti. Nel 2015 hanno infatti chiuso 9 negozi ma ne sono stati aperti 13, così come hanno cessato l’attività 5 «esercizi di somministrazione», cioè bar e ristoranti, a fronte dell’apertura di 8. Hanno serrato i battenti, poi, due distributori di carburanti ma hanno aperto due pizzerie, ben 12 attività turisticoricettive e un centro di estetica.

Un bilancio più che confortante – secondo il sindaco Alessio Spinelli – che indica un’inversione di tendenza, rispetto alle serrate degli ultimi anni, a fa ben sperare per il futuro. Il sindaco ritiene che questi veri e propri investimenti di fiducia siano dovuti alla maggiore attrattiva esercitata dalla cittadina nei confronti di potenziali clienti in arrivo dalle località vicine. Gli aderenti al Centro commerciale naturale si dicono d’accordo a cominciare dalla presidente. La situazione, tuttavia, non è ancora stabilizzata e i dati non tengono conto dei movimenti degli ultimi giorni di dicembre che ancora non sono stati considerati nel conto delle chiusure e delle aperture.

Certo: qualche esercizio ha riaperto in corso Matteotti, il salotto buono fucecchiese, un paio sono in fase di trasferimento per ampliarsi, ma sui due lati del corso restano nove fondi commerciali vuoti oltre alla storica sede del Monte dei Paschi che da un paio d’anni è in cerca, per così dire, d’autore nonostante l’ipotesi della trasformazione in mini-market. Restano chiusi anche i fondi della Galleria delle Contrade, punto di passaggio fra via Landini Marchiani e piazza XX Settembre, forse per la difficoltà creata dalle superfici molto grandi e dai canoni troppo elevati richiesti. Il nuovo teatro Pacini, che avrebbe dovuto essere il volano per il rilancio del capoluogo, pur registrando un buon numero di presenze agli spettacoli cinematografici e teatrali non è ancora diventato quel centro di aggregazione che si diceva.