Un mare di lacrime per l’ultimo saluto a Samuele

Tutta Lazzeretto ai funerali del 30enne: inconsolabili i genitori Lida e Donato / MUORE GIOVANE A LAMPORECCHIO / LE FOTO DELL'INCIDENTE / LE IMMAGINI DEL FUNERALE

Nella bara la maglia da portiere con il numero 12 e la sciarpa dell’Inter (Fotocronache Germogli)

Nella bara la maglia da portiere con il numero 12 e la sciarpa dell’Inter (Fotocronache Germogli)

Lazzeretto, 21 agosto 2014 - « SAMUELE ci ha lasciato soli » . Parole che ben dipingono smarrimento, dolore, incredulità di una paese intero, Lazzeretto, che ieri pomeriggio si è fermato e in silenzio, composto e garbato, ha dato l’ultimo saluto a Samuele Graziano, il centauro 30enne che domenica scorsa ha perso la vita, dopo un botto fatale a Lamporecchio. Alla cerimonia funebre, ieri, centinaia di persone. Gli amici, chi con lui condivideva la passione per il calcio, per l’Inter, o per i motori, o che con lui aveva trascorso pomeriggi e serate al circolo Arci, il ritrovo preferito del gruppo. Tutti si sono voluti stringere forte a babbo Donato e mamma Lida, che non si stancano di accarezzare mani e salutare le persone venute a far loro forza. Il feretro del giovane è tornato nella piccola frazione ai piedi di Cerreto in tarda mattinata: la processione di amici e parenti in via San Crispino, dove Samuele Graziano viveva prima che il destino lo strappasse alla sua quotidianità di ragazzo educato, vivace, sorridente, è costante per ore, fino al momento delle esequie.

AL FUNERALE ci sono gli amici motociclisti, squadra e dirigenti del Lazzeretto Calcio, dove aveva militato fino alla scorsa stagione come portiere, ma anche quelli del team del Noi di Bassa, dove Samuele, per tutti il ‘ Cometa’, avrebbe giocato quest’anno. Sulla bara la maglia verde brillante che avrebbe indossato, dentro con lui nell’ultimo viaggio « la sua casacca con il numero 12 del Lazzeretto e la sciarpa della sua squadra del cuore » , raccontano gli amici con un filo di voce. « Destino infame » si lascia scappare qualcuno. La bara, portata a spalla dai presenti con il volto impietrito e gli occhi lucidi, sfila tra due ali di folla, accompagnata da un applauso commosso, facendo tappa un’ultima volta al circolo Arci Tozzini fino a raggiungere la scuola del paese e poi tornare indietro, verso la piccola chiesa di Santa Maria della Neve, troppo piccola per accogliere tutti. « Spesso la vita o la morte ce la giochiamo per centimetri, per secondi », riflette il parroco durante l’omelia e la mente torna di corsa al terribile incidente che è costato la vita al 30enne di Lazzeretto.