Quanti problemi senza il giudice di pace. «Spese più alte, ci rimettono i cittadini»

L’appello a fare la domanda per riportarlo a Empoli dagli avvocati Aaev

Il direttivo dell’Associazione avvocati dell’Empolese Valdelsa chiede un impegno dell’Unione per riportare a Empoli l’ufficio del Giudice di pace

Il direttivo dell’Associazione avvocati dell’Empolese Valdelsa chiede un impegno dell’Unione per riportare a Empoli l’ufficio del Giudice di pace

Empoli, 3 luglio 2015 - Se chiudi la chiesa non hai credenti. Se chiudi il tribunale non hai giustizia. Una massima dura, una profonda verità. E anche il rischio a cui è esposto da circa due anni il territorio dell’Emoplese Valdelsa. Da quando, cioè, sono stati chiusi gli uffici del giudice di pace di Empoli e Castelfiorentino. In questi mesi c’è stata un’occasione per fare richiesta di ripristino dell’ufficio a Empoli, ma non è stata presentata la domanda e adesso si avvicina la scadenza definitiva, fissata al 30 luglio prossimo, entro la quale il territorio tramite il Comune di Empoli può di nuovo chiedere il ripristino.

Ma è l’ultima spiaggia: se si manca a questo appello, la possibilità è persa e i cittadini dell’Empolese Valdelsa dovranno andare per sempre a Firenze anche per un atto banale come opporsi a una multa per divieto di sosta. A lanciare l’allarme per le conseguenze negative che l’assenza dell’ufficio del giudice di pace ha avuto e continuerà ad avere sulla vita dei cittadini e sull’economia dell’area è l’Associazione avvocati dell’Empolese Valdelsa.

«Siamo preoccupati - dice Gian Paolo Stefanelli del direttivo dell’Aaev  - perché già una volta gli amministratori che possono firmare la richiesta ci avevano garantito che ci stavano lavorando e poi non hanno fatto nulla...» «Non avere un ufficio che rappresenti e amministri la giustizia sul territorio - aggiungono i responsabili del direttivo - vuol dire lontananza dal sistema giustizia, quindi maggiori costi per il cittadino e per la comunità. Ma anche sviluppare una sfiducia di fondo che comporta che chi non ha la forza rinuncia al suo diritto di avere giustizia o, peggio, decide di farsela da solo». Tradotto in concreto, dover dirimere ogni minima questione legale a Firenze significa per Enti e Comuni spendere cifre ingenti per il traferimento del personale che di tali questioni è testimone o protagonista e per il cittadino vale lo stesso. I vigili urbani che vanno a Firenze a testimoniare in un contenzioso per una multa mancano dal territorio per una giornata lavorativa e idem dicasi per poliziotti, carabinieri e via elencando. Per non parlare di quello che costa al privato, al piccolo imprenditore, all’artigiano che devono lasciare per la stessa giornata l’azienda. Ore di lavoro perse a cui vanno aggiunte le spese vive.

Quanto lavorava il giudice di pace a Empoli? L’ufficio riceveva 2.400 cause l’anno. Solo a Empoli. Quando ha chiuso, le cause in corso sono finite al tribunale di Firenze in un magazzino e lì sono rimaste insieme a quelle di tutti gli uffici soppressi. Un numero così esorbitante cui far fronte che il coordinatore del giudice di pace di Firenze il marzo scorso si è dimesso. Ma la partita non si gioca solo nel presente. La riforma della magistratura prevede un notevole aumento delle competenze del giudice di pace, più simili al tribunale che alla vecchia pretura, profilo che rende ancora più cruciale la sua presenza sul territorio empolese, perchè potrebbe garantire una giustizia più rapida ed efficiente, che dia la certezza del diritto. Specie nelle cause civili, dove, per esempio, chi deve riscuotere un piccolo credito si è visto spesso condannato a rinunciare a farlo dalla lentezza della giustizia “accentrata”.