Sos per il giudice di pace. Oggi tocca all’Unione farsi sentire per riaverlo

La giunta si riunisce: è il giorno della verità

Riunione decisiva per chiedere di riaprire l'ufficio del giudice di pace

Riunione decisiva per chiedere di riaprire l'ufficio del giudice di pace

 Empoli, 7 luglio 2015 - Oggi è il giorno della verità per il ripristino dell’ufficio del giudice di pace a Empoli. Si riuniranno, infatti, gli undici sindaci del territorio in una seduta di giunta che accoglierà anche i rappresentanti dell’Associazione Avvocati dell’Empolese Valdelsa e durante la quale verranno esaminate le effettive possibilità di presentare la domanda di ripristino al ministero entro la scadenza fissata per il prossimo 30 luglio.

I termini della questione sono stati richiamati all’attenzione nei giorni scorsi proprio dal direttivo dell’Aaev, un’analisi che, oltre a sottolineare l’importanza strategica di avere un ufficio di prossimità giurisdizionale sul territorio e non a Firenze, ha chiarito come lo scoglio da superare per le amministrazioni che devono approvare e firmare la domanda sia nella difficoltà di reperire il necessario al funzionamento dell’ufficio stesso. Servono i locali e tre dipendenti comunali, ma a oggi c’è la certezza solo dei locali e di un dipendente, messi a disposizione dal Comune di Empoli. Gli interventi autorevoli a sostegno della presentazione della domanda si sono susseguiti nei giorni scorsi, a partire da quello del segretario regionale del Pd l’onorevole Dario Parrini e proseguiti con quello del giudice di pace dell’ufficio di Firenze Carlo Farsetti.

A queste voci si aggiunge ora anche quella del Movimento 5 stelle dell’Empolese Valdelsa. «La chiusura degli uffici dei giudici di pace di Empoli e Castelfiorentino - scrivono dal Movimento pentastellato – ha portato con sè i disagi e gli aggravi che avevamo previsto più di un anno fa. Oggi c’è la possibilità di rimediare in parte al danno fatto, speriamo che i Sindaci non si facciano scappare anche questa». «Il 28 aprile 2014 - ricodano i 5 Stelle – entrò in vigore il decreto che prevedeva la chiusura degli uffici del giudice di pace di Empoli e Castelfiorentino, spostando il tutto al palazzo di giustizia a Firenze. I Comuni dell’area Empolese Valdelsa avrebbero potuto richiedere il mantenimento di almeno un ufficio, con competenza sui rispettivi territori, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, per un costo intorno ai 120.000 euro l’anno. La somma si riduceva a circa 30.000 euro l’anno se i Comuni avessero concesso una sede e riassegnato il personale reso disponibile dalla riorganizzazione dei servizi affidati all’Unione dei Comuni. Il M5S Empolese Valdelsa organizzò un incontro coi giudici di pace e propose tagli alla spesa da cui si sarebbero potuti ricavare i soldi per mantenere l’ufficio di Empoli. Non ci fu niente da fare: i sindaci dissero no e le sedi vennero chiuse». «Oggi - concludono i 5 Stelle – suggeriamo ai nostri sindaci, nel caso decidano di seguire la strada della riapertura, di non richiedere solo al personale dei Comuni l’eventuale disponibilità a trasferirsi a lavorare agli uffici del giudice di pace, ma di estendere la possibilità al personale dell’area metropolitana, molti attualmente agli uffici di Empoli – in chiusura – che per restare in zona potrebbero aderire alla richiesta».