Esasperato dai furti, parroco toglie le candele

La decisione di don Bellini a Vinci: "Chi vuole accenderle deve chiedere a me"

NOPCR058B__WEB

NOPCR058B__WEB

Empoli, 13 novembre 2014 - «ATTENZIONE. I ladri rubano in continuazione. Le candele si accendono in sacrestia, dando l’offerta direttamente al parroco o alla signora Maria».

E’ il messaggio che, da ieri, i parrocchiani della chiesa di Santa Croce in Vinci trovano, scritto nero su bianco, sui portacandele che, tradizionalmente, ospitano ceri e lumini accesi dai fedeli in segno di devozione. A scriverlo, carta e penna alla mano, è stato monsignor Renato Bellini, il parroco vinciano, a dir poco esasperato dai continui furti nelle cassette delle offerte, nella chiesa del borgo alto del paese. Insomma, per frenare i ladruncoli sempre in agguato, via le candele e con loro le offerte.

A FAR TRABOCCARE il vaso, l’ennesimo episodio, verificatosi un paio di giorni fa. «Nel pomeriggio di martedì – racconta il parroco sconcertato – sono passato in chiesa e ho notato che qualcosa non andava. I lucchetti che chiudevano tre delle cassette delle offerte, ubicate in corrispondenza degli altrettanti portacandele, erano letteralmente spezzati».

Facile comprendere la delusione del parroco che, a quel punto, ha verificato anche la quarta ‘scatolina’ metallica, apparentemente integra: i ladri di turno avevano messo mano anche a quella, ma in maniera più soft.

«Nessuna rottura – spiega ancora monsignor Bellini – Con chissà quale tecnica, sono riusciti a tirar fuori buona parte delle offerte senza spaccarla».

Insomma, una sorpresa davvero amara che ha spinto il parroco vinciano a dire «Basta candele in chiesa», o meglio, come annuncia lo stesso sacerdote: «Chi vorrà accendere una candela, potrà rivolgersi direttamente a me o ai parrocchiani che si occupano della chiesa, come la signora Maria. Dover arrivare a questo – prosegue – mi dà un grande dispiacere, ma non vedo soluzioni. Piccoli furtarelli non sono certo una novità, ma adesso la situazione è insostenibile. Chiudere la chiesa? Non è possibile, visto che non è soltanto luogo di culto. Questa storica struttura è anche meta di numerosi turisti desiderosi di vedere le opere d’arte custodite al suo interno».

Tra queste, nella cappellina del battistero, c’è anche l’antico fonte al quale si dice sia stato battezzato Leonardo da Vinci, oltre alle opere dell’artista Cecco Bonanotte e molto altro ancora.

«CIÒ CHE è davvero paradossale – conclude monsignor Bellini, per tutti in paese don Renato – è che una parrocchia come la nostra, che da anni ha attivato servizi di sostegno per chi si trova in condizioni economiche difficili, dalla consegna dei pacchi alimentari al fondo di solidarietà, sia costretta a togliere le candele dalla chiesa per difendersi dai ladri».