Infermiera uccisa dalla meningite, il dolore dei colleghi: "Lei dava la carica a tutti"

Colleghi in lacrime, increduli per quanto accaduto. Oggi i funerali nella chiesa della Madonnina del Grappa / PROFILASSI AL VIA PER 120 PERSONE / MUORE INFERMIERA, SOSPETTA MENINGITE / LA MORTE DI GIOVANNI / LA MORTE DI MATTIA

La sede della Asl di Empoli e, nella foto in alto, Marta Corti (Gianni Nucci/Germogli)

La sede della Asl di Empoli e, nella foto in alto, Marta Corti (Gianni Nucci/Germogli)

Empoli, 21 marzo 2015 - E’ tutto racchiuso in quell’abbraccio che tenta di soffocare le lacrime e le urla, lo strazio del marito Salvatore e il dolore della sorella Maria. Circondati da amici e parenti ieri mattina fuori dalle cappelle del commiato dell’ospedale San Giuseppe di Empoli cercavano di dare una spiegazione a ciò che una spiegazione no n ha. La loro Marta non c’è più, uccisa da una malattia fulminante: nel giro di poche ore la giovane mamma di Vitolini è deceduta all’interno dello stesso ospedale dove ogni mattina entrava per prestare servizio come infermiera nel reparto di endoscopia. «Era talmente brava e professionale nel suo lavoro – ricorda il collega Emanuele – che avrebbe potuto fare il medico. Marta però è sempre stata convita della sua scelta: tornassi indietro, diceva, rifarei sempre l’infermiera, amo questa professione».

«Marta – ricorda con le lacrime agli occhi l’amica e collega Monica – era un vulcano di positività. Sempre sorridente e disponibile. Era lei che dava la carica a tutte». Sabato mattina era andata regolarmente al lavoro in reparto. «Stava benissimo, come sempre del resto. In quattro anni – ricordano attoniti gli altri infermieri – ha mandato un solo certificato di malattia e per un paio di giorni appena. Non prendeva mai medicine, non ne aveva bisogno. Al massimo una compressa di Moment per il mal di testa. Non ci sembra vero che ci abbia lasciati così, all’improvviso . Non è possibile... ».

«Sabato scorso   – dicono altre colleghe ugualmente incredule – ci siamo salutate e mentre noi le raccontavamo che avremmo trascorso la domenica dietro alle gare sportive dei nostri figli lei ci annunciava che sarebbe andata al mare». Aveva tanti progetti Marta Corti per il futuroprossimo , anche un viaggio a New York. «Ci sarebbe andata a giugno con le bambine e il marito che aveva convinto a volare, lui che aveva tanta paura di salure sull’ aereo». Amata e stimata sinceramente da tutti i colleghi con cui lavorava, l’infermiera di Vitolini era rimasta nel cuore anche di coloro che erano andati in pensione, come il dottor Massimiliano Biagini, che non appena ha saputo della tragica notizia si è precipitato in reparto all’ospedale San Giuseppe per stare vicino agli ex colleghi. Per tutti gli operatori sanitari del reparto è inevitabilmente scattata la profilassi.

«Se siamo preoccupati per la nostra salute? Oggi siamo distrutti dal dolore per la perdita di una nostra cara collega come Marta , al resto davvero non ci pensiamo . Lei era insostituibile, semplicemente» Oggi pomeriggio l’ultimo saluto a Marta Corti sarà per amici, parenti e colleghi alle ore 15 nella chiesa della Madonnina del Grappa in via Masini, dove si svolgeranno i funerali della sfortunata infermiera mamma di due bambine piccole.