L'export della moda fa segnare un +5%

Il risultato del 2014 secondo i dati del centro studi di Intesa Sanpaolo per conto di Banca Cr Firenze

Addette al lavoro in una ditta di confezioni (foto Germogli)

Addette al lavoro in una ditta di confezioni (foto Germogli)

Empoli, 27 aprile 2015 - Le esportazioni dei distretti industriali toscani chiudono il 2014 con una crescita del 3,2%, superando i 12,5 miliardi di euro venduti sui mercati mondiali. «La battuta d’arresto subita nel terzo trimestre (-0,3%) è stata quindi rapidamente recuperata – dice il Monitor dei distretti industriali toscani curato dal servizio studi di Intesa Sanpaolo –, aprendo la possibilità di ulteriori progressi nel corso del 2015, grazie alle buone prospettive presenti su molti mercati di sbocco del made in Tuscany». In questo quadro l’abbigliamento di Empoli chiude il 2014 con un risultato positivo (+5%), grazie al recupero registrato nella seconda parte dell’anno, con un quarto trimestre in netta accelerazione (+10,6%). «Francia (+4,1%) e Stati Uniti (+16,1%) non hanno deluso, registrando un continuo miglioramento in corso d’anno e confermandosi i due mercati di sbocco principali del distretto. Da segnalare anche il risveglio dell’export verso la Spagna (+12,2%, con un quarto trimestre che sale al +20,9%) e le ottime performance conseguite in Cina.

Naturalmente l’andamento dell’export verso la Russia, fino a poco tempo fa la terra promessa per i nostri prodotti di qualità, ha risentito delle tensioni geopolitiche (vedi Ucraina) che hanno portato all’imposizione di sanzioni nei confronti del Cremlino, creando difficoltà nei pagamenti delle nostre esportazioni, senza contare il nazionalismo russo che non gradisce molto misure percepite come aggressive da parte dell’Occidente. Resta la conferma della confinante Francia come meta interessante, anche perché gli ‘dei’ della moda d’Oltralpe usano molto i prodotti delle piccole e medie aziende toscane. E poi da qualche tempo stiamo assistendo al ritorno in grande stile degli americani, vogliosi di spendere nella moda di casa nostra grazie alla fine, ormai conclamata, della crisi oltre oceano e al recupero pesante messo a segno dal dollaro nei confronti dell’euro, tenuto ‘alto’ precedentemente dalle scelte della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, appunto in funzione anti crisi.

Poi il vento è cambiato, anche a Francoforte, sede della Bce, e gli americani, gente pratica, sono tornati a fare acquisti nella vecchia Europa, con un occhio di riguardo per i prodotti del lusso italiano, tra cui rientra a pieno titolo l’abbigliamento di qualità. Sul fronte cassa integrazione guadagni nei distretti toscani nel 2014 c’è stata una riduzione delle ore rispetto allo stesso periodo del 2013 (-15%), concentrata soprattutto nella componente ordinaria (-29,7%), tornata al di sotto dell’1,5 milioni, solo di poco superiore a quanto registrato nel 2008, prima della lunga fase recessiva. Però sul finire dell’anno c’è stata una crescita della ‘cassa’ straordinaria nel distretto dell’abbigliamento di Empoli.

Bruno Berti