«Maturità? Smitizziamo quest’esame. Ai giovani serve ben altro»

Lapo Cantini (Confesercenti): «Il mondo è cambiato»

Lapo Cantini. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Lapo Cantini. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Empoli, 23 giugno 2016 - Commenti a profusione, citazioni a valanghe ricordi nostalgici e l’immancabile maratona dei film a tema. Tutto in salsa maturità aspettando il giorno della fatidica prima prova. «Ma quanto vale, davvero, questo esame?». Ad accendere il dibattito sui social è Lapo Cantini che su Facebook ha postato una riflessione dedicata all’importanza assunta oggi dal diploma. Tutta questa retorica sull’esame di maturità, al responsabile di Confesercenti resta un po’ sullo stomaco. Come dargli torto. Nel rispetto dei giovanissimi che in questi giorni stanno dedicando anima e corpo al primo grande esame della vita, non bisogna dimenticare «che il mondo è cambiato. Forse una volta poteva anche essere legittima tutta l’attenzione che veniva riposta in un momento che sanciva, di fatto l’ingresso nell’età adulta e (per fortuna!) nel mondo del lavoro – afferma Cantini –. Ma oggi, con la disoccupazione giovanile più alta d’Europa, un mondo del lavoro sempre più difficile e frammentato, gli over 30 costretti a restare in famiglia o a emigrare all’estero in cerca di lavoro, quanto vale davvero questo esame?». Una provocazione dietro la quale si cela una amara verità.

E poi c'è l'amarcord. Come da tradizione nei giorni di trepidante attesa non mancano i riferimenti alla «Notte prima degli esami». Quella cantata da Venditti, quella vissuta col cuore in gola dai maturandi divorati dall’ansia di non sbagliare. Poi però le porte del liceo si chiudono. In pochi casi si spalancano i portoni, in molti altri si apre il periodo delle aspettative tradite e delle incognite. «Di esami ne parlano molto i 40enni e poco i giovanissimi. Prevale l’elemento nostalgico. Il concetto di maturità va smitizzato. Per i ragazzi di oggi – conclude Cantini – la vera notte inizia domani, con la ricerca di un ruolo in una società sempre più discriminatoria ed ineguale. Non oggi, con la necessità di confrontarsi con un foglio bianco sulla scrivania».