Mercoledì 24 Aprile 2024

"Due poliziotti aggrediti nell'ospedale psichiatrico giudiziario"

La denuncia del sindacato autonomo Sappe

Un carcere (Foto d'archivio)

Un carcere (Foto d'archivio)

Empoli, 24 novembre 2014 - Oltre al detenuto che si è suicidato in cella nel carcere di Sollicciano a Firenze, nelle stesse ore di sabato scorso c'è stata una violenta aggressione a due poliziotti penitenziari nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino (Firenze).

È quanto riferisce il sindacato autonomo Sappe sottolineando le difficoltà che attraversano gli istituti penitenziari e il personale di polizia in Toscana. «Sabato pomeriggio - dà notizia il segretario generale del Sappe, Donato Capece - un internato dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo ha prima colpito un altro recluso e poi, una volta raggiunto dai poliziotti penitenziari, li ha violentemente aggrediti con calci e pugni, tanto da fratturare ad uno lo zigomo e all'altro di ferirlo alla schiena».

«Eventi del genere sono purtroppo sempre più all'ordine del giorno e a rimetterci è sempre il personale di polizia penitenziaria - aggiunge Capace - sono anni che sollecitiamo la dotazione di strumenti di tutela efficaci, come può essere proprio lo spray anti aggressione assegnato in fase sperimentale a polizia e carabinieri».

Sulla vicenda specifica del suicidio di un detenuto di 34 anni a Sollicciano interviene anche l'associazione di consumatori Aduc, col presidente Vincenzo Donvito per il quale il tossicodipendente che deve scontare una pena «va levato dal carcere e curato da chi è preposto esclusivamente al suo benessere sanitario. Logica e metodo che, ovviamente, vale solo se al primo posto mettiamo la salute - e il diritto alla salute - dell'individuo e non quello della specie umana e sociale nel suo complesso».

«Il suicidio di Sollicciano - si legga ancora nella nota dell'Aduc - non è purtroppo un film, ma il risultato dell'assenza e dell'insufficienza di politiche in questo senso, cioè dell'inezia delle istituzioni»