Vinci, 2 febbraio 2011 - "Leonardo da Vinci iniziò il quadro pensando alla nobildonna fiorentina Lisa Gherardini, e lo terminò ispirandosi al suo amante di sempre, Gian Giacomo Capriotti, detto il Salai." A questa conclusione è giunto il Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, Culturali e ambientali, che, attraverso il proprio presidente, Silvano Vinceti, ha presentato alla stampa estera in Italia una ricerca su Leonardo.

La tesi non è proprio nuovissima ma è ora sostenuta dal ritrovamento nell'occhio destro di Monna Lisa per chi guarda il quadro, la lettera S che un'analisi comparata della scrittura ha evidenziato essere come la S di Leonardo e nell'occhio destro la lettera L. Una specie di firma, una dedica, a Lisa e Salai. Ma non è tutto: il ponte che figura alla destra del quadro (per chi guarda) è stato identificato come il ponte di Buriano, in provincia di Arezzo.
 

"Sotto uno degli archi del ponte è stato individuato il numero 72 e la decifrazione del numero: 72 - ha spiegato
Vinceti -riveste molti significati legati alla tradizione ebraico-cabalistica, quella cristiana e quella dei templari, quella magica e quella naturalistica. Leonardo appose il numero 72 e lo investì di vari significati affidando ad esso un suo specifico pensiero. Il nome di Dio è composto da 72 lettere secondo la tradizione cabalistica, mentre per quanto riguarda il Nuovo Testamento, il numero 7 e il numero 2 potrebbero rinviare all'Apocalisse di Giovanni con precisi riferimenti alla fine del mondo e ai saggi, ai sapienti, agli eletti che saranno risparmiati".

 I templari, inoltre, avevano dimestichezza con la cabala e non è casuale che le regole dei monaci combattenti fossero 72. Al numero 2, infine, corrisponde il dualismo, la opposizione ma anche l'armonia dei due principi, quello maschile e quello femminile. "La scelta da parte di Leonardo - ha concluso lo studioso - non sarebbe causale, rinvia alle lettere L e S, allavisione filosofica che ha ispirato il quadro: una armoniosa sintesi fra l'uomo e la donna".