Veleno per lumache nei bocconcini. I padroni dei cani: "State attenti"

Tracce di lumachicida in pezzi di pane: allarme a Limite sull’Arno

Un cane a passeggio

Un cane a passeggio

Limite sull'Arno (Firenze), 26 agosto 2016 - «IL mio cane stamani ha trovato questo boccone avvelenato nella passeggiata lungo l’argine verso Capraia. Volevo solo ricordare a chi li mette per i cinghiali che nessuno vuole rischiare di perdere un compagno di vita per la poca intelligenza della gente». Tre righe, semplici, chiare e dirette. Così da non fallire la missione iniziale: denunciare un pericolo e mettere in guardia chi come loro, Rossana e Chiara, madre e figlia, porta a spasso il proprio cane lungo l’argine dell’Arno che collega Limite a Capraia. «E lunedì provvederemo a segnalare quanto ci è capitato direttamente alle guardie zoofile – spiegano le due –. In attesa dell’esame tecnico per avere conferma ufficiale della sostanza blu appiccicata al ‘cantuccio’ di pane trovato dal nostro Jago, ci siamo confrontati con il nostro veterinario: a quanto pare, si tratta di un lumachicida chimico, pericolosissimo per gli animali». Ma facciamo un passo indietro e torniamo a un paio di mattine fa. «Come d’abitudine, mia figlia ha messo pettorina e guinzaglio a Jago e si è incamminata verso l’argine dell’Arno».

Jago è un cucciolone di undici mesi, razza Amstaff, mantello di un grigio delicato macchiato da ‘dettagli’ bianchi, come le zampe anteriori. Assai giocherellone e curioso, mentre passeggiava con la sua padrona, ha pensato bene di intrufolarsi in una sorta di cespuglio presente lungo la passeggiata, un percorso di circa duecento metri o poco più. Salvo uscirne pochi istanti dopo con qualcosa in bocca. «Jago – lo ha immediatamente richiamato Chiara, in quel momento a pochi passi dal cane – vieni qui. Cos’hai in bocca?». Il quattro zampe, ubbidiente, si è portato davanti alla ragazza e ha lasciato cadere quel pezzo di pane dal colore stranissimo. Chiara ha capito al volo di cosa si trattasse e, avvertita la madre dell’accaduto, è andata dal veterinario di fiducia dove il cane è stato sottoposto a tutte le cure del caso. «Non sapevamo se il cane ne avesse ingerito un pezzo, perciò – spiega la donna – in via precauzionale il veterinario ha fatto quanto necessario». Anche perché con l’avvelenamento da lumachicida non si scherza. «Le conseguenze possono essere letali – continua Rossana – Per questo, abbiamo condiviso la notizia del ritrovamento. Chi come noi frequenta quello spazio con il proprio cane è bene che sia consapevole di poter inciampare in brutti incontri di questo tipo». Un’intenzione sicuramente lodevole.

«E’ il minimo – continua Rossana – Ormai il momento della passeggiata con il cane è diventato un rito da condividere per molti residenti della zona. Abbiamo una sorta di appuntamento quotidiano maturato con il tempo: intorno alle 18.30 una decina di persone, noi comprese, si ritrovano nei pressi della canottieri e poi si incamminano lungo il sentiero che porta verso Capraia. Lì i cani possono muoversi in sicurezza e in libertà, senza infastidire nessuno. Noi siamo tranquilli e loro pure, anche se adesso le cose sono cambiate: il timore che possa esserci qualche altra fetta di pane ripiena di quel veleno blu disseminata qua e là, ci preoccupa, ovviamente». Come dar loro torto.