Vaccini, medici e famiglie a confronto: "Ecco perché non si deve avere paura"

Affollato incontro al PalaExpo per fare chiarezza sulla nuova legge

Vaccini

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Empoli, 21 settembre 2017 - E’ certo un argomento scottante quello che è stato dibattuto nell’affollatissimo incontro pubblico di martedì sera al Palazzo delle Esposizioni. Un evento dal titolo esplicativo: «La nuovalegge sui vaccini». Come ha messo in chiaro fin da subito il sindaco Barnini, l’obiettivo della serata trattare la tematica della prevenzione e le questioni che si sono sviluppate in seguito all’approvazione della legge: «In passato sono mancate molte occasioni di informazione e formazione su questo tipo di argomento e credo sia doveroso intervenire ora. Forse se avessimo lavorato per una maggiore conoscenza e un maggior confronto non si sarebbe arrivati a una legge, e avremmo evitato tante paure».

Ha seguito questa linea il primo ospite, Renzo Berti, direttore del Dipartimento della prevenzione dell’Asl: «E’ necessario che ci sia dialogo e comprensione del percorso da iniziare, soprattutto di fronte alla scelta forte della legge». Ma perché le vaccinazioni sono messe in discussione? Secondo Berti è avvenuto una sorta di paradosso: sono vittime del loro successo. Come è evidente dai dati, hanno portato a un miglioramento delle condizioni di salute, nessun’altra scoperta scientifica ha infatti riscosso altrettanti risultati. «Uno dei punti su cui intendo far chiarezza riguarda l’ambito scolastico. La legge prevede una differenza importante: per chi frequenta la scuola dell’obbligo non vi è un’esclusione dalla frequenza scolastica, per la scuola di prima e primissima infanzia invece, se i bambini non sono in regola con le vaccinazioni, non possono accedere all’istituto. Tramite l’accordo con la conferenza dei sindaci e con l’Anci, si è pensato a una modalità più semplice». «Le scuole che hanno aderito hanno inviato le liste degli iscritti – ha continuato Berti – e di rimando sono stati segnalati coloro che richiedevano supplemento di verifica. Ciò non vuol dire che quest’ultimi non possono entrare a scuola ma vi è un modello di autocertificazione, col quale la famiglia può autocertificare l’avvenuta richiesta di vaccinazione o esprimerne la volontà». Le domande più frequenti e i dubbi dei partecipanti riguardavano appunto la scuola, in particolare sulla scadenza del 10 marzo. Gli esperti hanno spiegato che entro questa data i bambini dovranno avere i documenti dell’Asl che testimoniano l’inizio del percorso vaccinale. Scade quindi la valenza dell’autocertificazione.

Secondo Gabriele Mazzoni, direttore dell’unità funzionale complessa igiene sanità pubblica e nutrizione, è sempre maggiore la volontà dei cittadini di capire e conoscere e da qui nascono i dubbi. Oltre all’informazione è necessario anche un rapporto di fiducia medico-paziente, che purtroppo spesso viene a mancare. «Attraverso i dati che indicano i rapporti tra epidemiologia, vaccini e rischio e gli studi degli specialisti si può vedere come il rapporto costo-beneficio sia vantaggioso. Vale la pena vaccinarsi? Si, poiché spesso gli effetti sono minimi o irrisori. I casi gravi sono limitati» ha commentato Mazzoni. «Purtroppo oggi giorno – ha aggiunto – si aspetta che ci siano diversi casi di morte prima di intervenire».

Sicuramente in quest’ultimo anno i dubbi e le perplessità sono aumentate, spiega Paolo Filidei, coordinatore Prevenzione Malattie trasmissibili, ed è diminuita la percentuale delle persone che si vaccinano, per questo è stato necessario intervenire con la legge. Il trend è preoccupante. «Ormai anche tra medici e scienziati vi sono opinioni discordanti, ma bisogna far affidamento sulla funzionalità. Letteratura scientifica e linee guida hanno dimostrato l’efficacia dei vaccini» ha ripetuto Filidei. Ha poi sottolineato anche quanto essi costituiscano un risparmio economico, in quanto riducono il numero di persone che necessitano di cure e sostegno sanitario. Rispondendo così a quelli che accusano chi produce i vaccini di approvarli per lucro.