Una piazza o una statua per Indro. L'amministrazione ci sta pensando

Pioggia di richieste dopo la proiezione del film-documentario

A Fucecchio la prima del film su Montanelli (Foto Gianni Nucci)

A Fucecchio la prima del film su Montanelli (Foto Gianni Nucci)

Fucecchio, 20 ottobre 2016 - Una piazza, una via, una statua. I fucecchiesi, almeno una parte, sentono la mancanza di un angolo di città dedicato a Indro Montanelli. Una voglia in realtà già palesata in passato, riemersa in tutta la sua passione dopo la prima nazionale del film-documentario «Indro. L’uomo che scriveva sull’acqua». La proiezione è avvenuta, con un ‘tutto esaurito’ che la dice lunga, al nuovo teatro Pacini, struttura che affaccia neanche a farlo apposta su piazza Montanelli. Giuseppe però, lo scrittore e politico italiano nato nel 1813 nel paese, al tempo, Granducato di Toscana.
«Lui ha la sua piazza e l’altro no?», si chiede qualcuno. Ebbene sì, così è. Almeno per il momento. Se i cittadini a mezzo Facebook dibattono sul da farsi, lanciando una catena di condivisioni a tema e collezionando un ‘Mi piace’ dopo l’altro (ieri oltre duecento), pure il sindaco Alessio Spinelli non è affatto contrario. Lo ha ammesso, mettendo tuttavia in chiaro che «non c’è un progetto concreto sul da farsi». C’è la predisposizione mentale – forse anche qualcosa di più – da parte dell’amministrazione a dare maggior spazio a un fucecchiese che ha raccontato la storia e l’ha pure segnata. Lasciando scritti, che siano fogli ingialliti di corrispondenza coi grandi dei suoi giorni, articoli o libri: tutti documenti nei quali cogliere la maestria di chi con le parole era capace di scuotere coscienze. Di far riflettere.
Roba non comune e lo sa bene anche il sindaco. «Concordo in pieno sul fatto che Indro Montanelli meriti più visibilità – spiega – E’ assolutamente un’idea valida da prendere in considerazione. Del resto, si tratta di un giornalista che ha fatto molto e lo dimostra la sensibilità nei suoi confronti. Diversamente da altri suoi illustri colleghi, di lui se ne parla ancora, a distanza di quindici anni dalla morte». Insomma, tutti d’accordo che Indro Montanelli sia stato e resti un grande e che «ricordarlo in maniera adeguata sia un’opportunità – prosegue il sindaco – alla quale a ora non è stata data forma. Piazza, strada o statua: ogni possibilità va valutata».
In ogni caso, primo passo individuare un luogo all’altezza, secondo metter mano al ‘cantiere’: una missione per il Comune meno impossibile di quanto si possa pensare. Perlomeno questa è l’impressione. Intanto a Fucecchio a ricordare Montanelli ‘il ribelle’ resta la casa natale insieme alla biblioteca comunale a lui intitolata. Poco per una fetta di fucecchiesi che ‘tira in ballo’ pure la politica con un eloquente «Facciamola finita con questa ideologia della censura dettata dalla sinistra. Montanelli è stato il personaggio più illustre di Fucecchio. Montanelli è Fucecchio». Un’affermazione che Spinelli respinge al mittente. «Nessuna preclusione: guardiamo a Montanelli come giornalista di assoluto valore, non a inclinazioni od opinioni personali».
Samanta Panelli