Terremoto, volontari empolesi in prima linea

La città si mobilita per le popolazioni colpite dalla tragedia. Barnini commossa: "Un esempio"

I volontari della Misericordia al lavoro

I volontari della Misericordia al lavoro

Empoli, 26 agosto 2016 - Volontari, personale medico, vigili del fuoco e donazioni. L’Empolese Valdelsa è in prima linea per dare soccorso e supporto alle popolazioni dei territori colpiti dal terremoto. Nei piccoli paesi arroccati sull’Appennino, stretti tra Lazio, Umbria e Marche, sono stati inviate forze della Misericordia di Empoli, con otto volontari più due tecnici specializzati lì per la federazione delle Misericordie d’Italia con l’obiettivo di valutare la situazione. Con loro ci sono le squadre delle Pubbliche Assistenze Riunite, partite nell’ambito della Colonna mobile regionale della Protezione Civile con sei volontari.

E ancora sono presenti anche personale della Croce Rossa Italia di Empoli e tre del 118 locale, in particolare un medico, un infermiere e un tecnico di centrale. Tutti pronti chi a soccorrere chi a offrire sostegno alla gente rimasta senza casa, senza affetti. Costretta a ripartire da zero dopo quelle scosse spaventose, di magnitudo 6 e poi 5.2. Scosse di un terremoto che non ne vuol sapere di placarsi: basti pensare che ieri, poco dopo l’ora di pranzo, nei deliziosi borghi oggi ridotti a un cumulo di macerie, la terra ha tremato ancora. Con forza, scuotendo gli edifici già gravemente danneggiati e gli animi di chi è fuori casa da giorni. A dar loro una mano, ci sono pure i vigili del fuoco del distaccamento di Empoli, fin dalla notte del tremendo risveglio improvviso, partiti con autoscala e due persone a cui viene dato il cambio dopo 72 ore.

«La Protezione civile e il meccanismo del volontariato empolese si è subito mobilitato e in queste ore è impegnato nei luoghi terremotati. A ognuno di loro vorrei dire grazie per ciò che stanno facendo e che faranno nei prossimi giorni di grande emergenza per le popolazioni colpite dal sisma nel centro Italia». Sono le parole del sindaco di Empoli Brenda Barnini. Esprime gratitudine e ammirazione per l’attenzione che le associazioni empolesi, il servizio sanitario, le forze dell’ordine e tutti i rappresentanti della protezione civile hanno profuso subito dopo il tragico evento che sta provocando un terribile bilancio di morti e feriti. Lei che, già a poche ore dal drammatico evento, quando la conta dei morti era ancora ben lontana dall’attuale carneficina, su Facebook era vicina a chi aveva perso tutto.

«La paura prima, durante e dopo. La tua vita che in un attimo si stravolge per sempre. Il dramma di intere famiglie e comunità», ha commentato il sindaco, per poi concludere «A tutti coloro che stanno vivendo questo, giunga il sostegno e la solidarietà dell’amministrazione comunale di Empoli». Un messaggio tra cuore e istituzione al quale è seguita la voglia di fare. E fare per bene. «Ora è il momento di far intervenire i tecnici specializzati per la valutazione dei danni, gli specialisti del soccorso in situazioni così difficoltose e i tanti volontari che hanno esperienza e che si sono formati negli anni per gestire eventi di questo tipo. La nostra realtà – spiega – è ricca di figure preparate e tutti loro sono già lì, nei luoghi del terremoto. Ricevo tante richieste per capire come fare a dare una mano. Il mio invito al momento è quello di aderire alla campagna di raccolta fondi avviata dall’Unione dei Comuni offrendo ciò che ognuno può offrire. Anche nei giorni del Beat Festival sarà allestito un punto di raccolta al parco di Serravalle. Per tutti coloro che avrebbero voglia di andare e dare una mano, adesso è il momento di capire come si evolverà la situazione. Arriverà il periodo in cui quei paesi avranno forse ancora più bisogno di aiuto».