«Adesso che abbiamo vinto il Palio devo dirti una cosa: mi sposi?» / SONDAGGIO

Folla in tripudio alla dichiarazione sul palco di Enrico a Debora. Cosa pensate delle proposte di nozze fatte in pubblico? Rispondete al nostro sondaggio

La proposta di Enrico a Debora. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

La proposta di Enrico a Debora. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Castelfiorentino, 27 giugno 2017 - Già fare una proposta di matrimonio a poco più che vent’anni, poi nella notte della proclamazione del vincitore del Ca’Stellare, e per giunta con microfono, palco sotto ai piedi e la tua contrada in trionfo. Non so voi ma, solo al pensiero, lo slancio d’amore di Enrico, 27 anni, verso la sua Debora, fa palpitare il cuore (cioè, è un exploit da infarto, ma siamo poetici! Questa storia merita delicatezza e una pioggia di applausi). Belli, genuini, giovani e innamorati. Entro l’anno Debora Pallavicini ed Enrico Monzitta (sette anni insieme con pernacchia alla ‘crisi del settimo’) coroneranno il loro sogno d’amore. Perché lei, ovviamente, ha detto sì. Un piccolo particolare che non è sfuggito alle centinaia di persone che domenica sera hanno affollato piazza Kennedy per la premiazione del Ca’Stellare.

Una serata di festa che non avrà eguali. Anche solo per questo ricordo. Sarà la storia da tramandare ai nipoti... «C’era una volta, in un regno lontano lontano il principe Enrico che chiese la mano della sua innamorata nel bel mezzo della proclamazione della vittoriosa contrada di Praticelli. Di verde agghindato e con tanto di microfono il giovane cavaliere si inginocchiò e scandì bene la proposta». E lei? «Non sapeva che dire ed è scoppiata in lacrime», dice sorridendo Enrico. Come inizio non c’è male... Si scherza. In quel groviglio di gioia, colori, adrenalina alle stelle, che è stata la finale del palio di Castelfiorentino con Praticelli in trionfo, di cui il nostro principe azzurro è stato presidente per tre anni, è difficile riordinare le idee e soprattutto trattenere l’emozione e il pianto se ne sei la protagonista. Debora, occhi dolci, sorriso splendente, 25enne originaria di Strada in Chianti, «è un po’ riservata», ci spiega Enrico.

Chissà che colpo... «Sì, l’ho vista davvero emozionata ma anche io lo ero – tiene a precisare Enrico con un sorriso che sembra tatuato – mi ero preparato bene perché, devo dire la verità, da tempo ero deciso a fare questo passo, avevo pensato a tutto. Il mio desiderio era proprio condividere con gli amici della contrada e del Palio questo momento. Così ho provato il discorso mentre c’erano le gare, l’avrò ripetuto mille volte», e poi? «Eh, poi quando è passato un attimo il caos del giubilo mi sono fatto coraggio, mia sorella – grande spalla insieme al presidente e al capitano di Praticelli, rispettivamente Alberto Cioni e Antonino Maggio – mi ha dato il microfono, io ho trovato Debora – perché in quel delirio non è neanche immediato individuarsi – e mi sono inginocchiato porgendole una fedina, la nostra fedina». Un secondo di incredulità. Poi il tripudio. Nel tripudio. Un successo d’amore abbracciato da un intero popolo. Una storia che lascerà il segno, una buona notizia, di quelle che scaldano il cuore, uno spaccato di emozioni pure che ha commosso un intero paese.