L’Asl a caccia dei furbetti del ticket: raffica di avvisi per false attestazioni

Sanzioni in arrivo a chi ha autocertificato esenzioni non dovute

Pagamento ticket sanitario

Pagamento ticket sanitario

Empoli, 30 dicembre 2017 - Caccia al trasgressore. L’Azienda sanitaria Toscana centro è pronta a dar battaglia a chi ha dichiarato il falso in sede di autocertificazione. Proprio così, sono oltre seimila gli avvisi di contestazione che i cittadini, residenti nel territorio di competenza dell’Asl Toscana Centro, riceveranno per accertamenti su autocertificazioni di esenzione ticket risultate non corrette. Una verifica attenta e scrupolosa quella posta i essere.

Gli avvisi in questione, pronti a spiccare il volo, sono relativi all’anno 2013 e sono indirizzati a tutti coloro che hanno beneficiato di esenzioni dal pagamento del ticket sanitario, dopo aver autocertificato una condizione risultata non esatta. Un dettaglio di non poco conto che potrebbe costare caro a chi se ne è reso responsabile.

«Si tratta di un’operazione di controllo sulle esenzioni E01, EO2, E03 e E04 che hanno prodotto esito ‘negativo’ rispetto a una o più condizioni attestate», si legge in una nota dell’azienda sanitaria. Un esempio? Il reddito del nucleo familiare o lo stato di disoccupato o pensionato al minimo. Tutte situazioni teoricamente fuori regola prontamente comunicate all’Asl dal ministero dell’Economia e Finanze, avvalendosi delle banche dati di Agenzia delle entrate, Inps e ministero del Lavoro. Un percorso certificato.

Ma veniamo all’avviso. Il documento inviato al cittadino va a notificare l’accertamento che ha prodotto esito ‘negativo’ con l’indicazione del codice di esenzione oltre alla motivazione o alle più motivazioni concomitanti. Nell’avviso è riportato il pagamento del ticket complessivo dovuto per tutte le prestazioni sanitarie effettuate nel 2013.

All’importo deve essere sommata, inoltre, una sanzione in misura ridotta pari al ticket se si decide di pagare entro sessanta giorni, riconoscendo l’errore. Se il cittadino contattato fosse tuttavia certo della sua ragione, ha tempo trenta giorni dal ricevimento dell’avviso per presentare argomentazioni e documentazione difensiva.

Nell’avviso sono riportate tutte le indicazioni da seguire e le modalità per contestare. E’ possibile farlo di persona, inviando una mail o un fax utilizzando il modello allegato all’avviso. Insomma, le strade sono molteplici, alla portata di tutti. Ovviamente, nel caso di contestazione, viene effettuata un’accurata istruttoria. Se le motivazioni presentate e la relativa documentazione sono corrette ed esaustive, il procedimento viene archiviato senza alcun addebito per il cittadino.

Passando invece al caso in cui il cittadino non provveda al pagamento o non contesti quanto notificato, riceverà un’ordinanza ingiuntiva con una sanzione che potrà essere triplicata con aggravio delle spese come previsto dalla normativa.