2009-10-03
di ELEONORA MACCHI
NEL TERZO millennio, se si ha la ventura che il telefono non funzioni — e con esso magari la linea Adsl ormai indispensabile — si pensa ad un problema sulla linea o alla cabina di distribuzione. Mai e poi mai ci verrebbe da credere che la nostra linea non funzioni perché è affidata ad un cavetto che penzola sul ciglio di una strada, o che era sorretto da un palo ora caduto in un campo e che quell’indispensabile collegamento al quale affidiamo la nostra voce e le nostre mail giace nel fango fra stoppie marcite. Gli scettici non hanno che da fare due passi nella zona di Villanova. In via Corticella II incontriamo Paolo Pallicca: «E’ da circa tre settimane che ho notato un palo sempre più inclinato su un margine della stradina. Ho avvisato i vigili urbani che mi hanno ricontattato qualche giorno dopo per informarmi dell’avvenuta comunicazione del problema alla Telecom, ma ancora non si è visto ancora nessuno».
SEMPRE a Villanova, attraversiamo un appezzamento agricolo. Qui i vecchi pali d’abete sono dritti, ma alcuni fili della linea telefonica toccano ugualmente terra nonostante i tentativi di alcuni abitanti di risollevarli con alcuni bastoni appositamente costruiti. Anche in questo caso, — come racconta Franco Frangioni — le segnalazioni alla Telecom sono state effettuate più di una volta, tuttavia il problema non è stato risolto. Stesso problema in via San Donato di Val di Botte dove i cavi, che passano sopra una vigna, in alcuni punti sono talmente bassi che si possono toccare facilmente. Qui, ogni anno, con la vendemmia, c’è sempre un edificio che ha problemi con la linea telefonica. E’ il caso di Roberto Pallicca (il padre di Paolo, ndr) che la scorsa settimana ha dovuto fare per l’ennesima volta i conti con il suo cavo Telecom: «Avevo internet acceso e improvvisamente mi è saltata la connessione — racconta — i vendemmiatori avevano rotto il filo con il trattore». Questi cavi sono così bassi anche a causa della mancanza di un palo, caduto già da quattro anni, che giace abbandonato fra i rovi.
DI SEGNALAZIONI ne sono già state fatte molte, ma senza risultato. Sempre Pallicca spiega che, ancor prima che il palo cedesse del tutto, aveva già provato a contattare la Telecom e che in seeguito aveva più volte comunicato la cosa, sia con una raccomandata, che con varie segnalazioni telefoniche. Ma la risposta di un rapido e sicuro intervento per la risoluzione del problema non ha mai visto attuazione. «Alle volte dicevano che per motivi di budget bisognava aspettare l’anno seguente ma che comunque appena possibile sarebbero intervenuti — spiega Pallicca — Un anno sono arrivati due addetti di un ditta esterna per aggiustare un altro palo che si stava inclinando, ma essendo maleaccessoriati e non potendo quindi lavorare in condizioni di sicurezza, hanno rimandato l’intervento ad una data futura, (ancora oggi da definirsi)». Quello che non si rimanda, invece, è la scadenza della bolletta da pagare.