Scoperti laboratori dormitorio cinesi: gli operai riposavano in loculi senza finestre

Doppio blitz della polizia municipale nel centro storico basso di Castelfiorentino

I rilievi della Municipale (Foto di repertorio Germogli)

I rilievi della Municipale (Foto di repertorio Germogli)

Castelfiorentino, 21 gennaio 2017 - Senza finestre. Né luce diretta né possibilità di cambiare aria. Loculi alti un metro e mezzo o poco più dove riposare. E’ quanto emerso nel corso di controlli svolti dalla polizia municipale dell’Unione dei Comuni a Castelfiorentino. Controlli effettuati nelle scorse settimane, che hanno permesso di portare alla luce gravi irregolarità all’interno di due laboratori gestiti da cittadini di nazionalità cinese.

In azione, nel centro storico basso del borgo valdelsano, gli agenti del comando di Castelfiorentino, Gambassi Terme e Montaione: con loro i tecnici dell’Asl e l’Ispettorato del lavoro.

Esito fotocopia per i due sopralluoghi: le forze dell’ordine si sono trovate di fronte un’attività artigianale regolarmente autorizzata, svolta in un immobile con destinazione produttiva. Accanto però, erano stati allestiti locali abusivi: ricavati in spazi destinati a magazzino, ospitavano il ‘classico’ dormitorio.

Nicchie tipo celle, camere da letto dove a malapena c’era spazio per stare seduti. «L’operazione – sottolinea il sindaco, Alessio Falorni – non ha fatto emergere attività artigianali abusive, ma irregolarità riconducibili a forme di sfruttamento della manodopera, non certo meno gravi: si ripercuotono su salute e sicurezza dei lavoratori, persone che noi abbiamo il dovere di difendere e tutelare».

Entrando nel dettaglio, nel primo immobile ispezionato è stata scoperta proprio una ‘stanza’ adibita a camera da letto realizzata su un soppalco con piano di appoggio in ferro e un’altezza variabile da un metro e mezzo a un metro e settantatré: il ‘tetto’ era talmente basso da impedire di starvi in piedi. Nell’attività controllata il giorno successivo, la camera da letto invece si trovava al piano superiore del laboratorio ed era «priva totalmente di aerazione e illuminazione naturale».

Caratteristiche in contrasto con le norme vigenti ‘difese’ dal Comune grazie «all’ottimo lavoro svolto dalla polizia municipale, cui va il mio grazie – sottolinea il sindaco Alessio Falorni –. Nel giro di due anni e sulla base di direttive che ho impartito da inizio mandato, ha condotto un’attività di accertamento a tappeto, assestando un duro colpo alla piaga dei laboratori artigianali abusivi e alle violazioni delle norme edilizie che molto spesso sono complementari a tali attività».