Empoli, 17 maggio 2017 - Quattro persone tratte in salvo dai vigili del fuoco, due trasportate in ospedale. Un appartamento inagibile e un intero condominio evacuato. E’ il bollettino del pomeriggio di terrore e fiamme scoppiato intorno alle 19 di ieri, al civico 1 di via Manetti ad Avane. L’incendio si è sviluppato in un’abitazione al secondo piano di una palazzina da 20 case popolari, due delle quali pare disabitate.
A dare l’allarme una passante preoccupata dalle fiamme minacciose provenienti dall’appartamento: all’interno c’era una 30enne. «Aiuto, aiuto», gridava disperata da una finestra: sembra che stesse dormendo e che si sia svegliata tra fumo e lingue di fuoco. Un incubo. Provvidenziale l’intervento dei pompieri con autoscala, uomini e mezzi dal Terrafino: erano stati allertati i colleghi di Petrazzi, ma il loro ausilio non è stato necessario.
Rapidi, hanno raggiunto la giovane in trappola, le hanno messo una maschera sul volto e l’hanno tratta in salvo con altre tre persone nello stabile of limits per l’alta concentrazione di fumo: in via Manetti un’ambulanza della Misericordia di Empoli e l’automedica si sono presi cura della 30enne e di un uomo, rientrato, incurante del pericolo, per salvare il suo cane. Entrambi sono rimasti intossicati e sono finiti al San Giuseppe in osservazione.
La foto del cagnolino salvato
Le fiamme, oltre a rendere inagibile la casa al secondo piano, hanno raggiunto anche il terrazzo soprastante. Spegnimento e bonifica sono andati avanti fino a notte, con i condomini fuori casa e tutte le utenze disattivate. Da Firenze sono arrivati gli uomini del Nucleo nucleare, biologico, chimico, radiologico per verificare la ‘vivibilità’ del palazzo.
Le verifiche sono andate avanti fino a notte per permettere alle famiglie di tornare a casa in sicurezza. Il tutto sotto gli occhi del sindaco Brenda Barnini, dell’assessore Arianna Poggi e del presidente di Publicasa, Vincenzo Mollica. Resta da accertare che cosa abbia provocato le fiamme nell’abitazione dove la 30enne vive con i genitori e tre fratelli: l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un corto circuito avvenuto nella zona giorno.