Il Vitruviano in musica: ecco la mostra Lionardo's Senses / VIDEO

L'inedito percorso è al Museo Leonardiano di Vinci

Mostra Lionardo's Senses a Vinci. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germog

Mostra Lionardo's Senses a Vinci. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germog

Vinci, 23 febbraio 2017 - DALLA caramella miele e sesamo da gustare al cestino con l’essenza odorosa del Montalbano in cui infilare il naso, fino ad arrivare alla sabbia del ruscello della pescaia di Doccia nella quale affondare le mani. Tutto accompagnato dalla ‘melodia’ dell’Uomo Vitruviano e con lo sguardo perso fra tele uniche. Ognuna dedicata a un pensiero di Leonardo da Vinci ingegnere e scienziato, interpretato dalla sensibilità di un artista come Alberto Marconcini che col padre della Gioconda ha in comune i natali e una forte creatività.

Marconcini compirà 50 anni domenica prossima e si è ‘regalato’ l’inaugurazione della mostra «Lionardo’s Senses» evento multisensoriale ospitato nella sala dei solidi del Museo Leonardiano. L’originalità incontra l’eccellenza e lo fa con uno spirito nuovo: dare ‘voce’ a una delle opere più note di Leonardo, l’Uomo Vitruviano. Grazie allo spirito di iniziativa di Marconcini quell’opera oggi parla e lo fa dopo esser divenuto pentagramma, attraverso le abilità della musicista Alice Ulivi.

«Trasmettere le emozioni di vivere a Vinci, questo il mio intento – spiega l’artista alla sua prima personale, ma con all’attivo una tappa da pittore nella francese Amboise – Mi sono messo all’opera guardando ai cinque sensi. A partire dalla musica. Sognavo di far sentire ciò che Leonardo scriveva più di 500 anni fa: non parole, bensì lo strofinare del pennino sulla carta». Un’esperienza unica, mai realizzata prima: preso il manoscritto dell’Uomo Vitruviano, la musicista Alice Ulivi ha tradotto i numeri in note, per poi suonare al pianoforte l’inedita melodia che accoglie i visitatori di «Lionardos’s Senses». 

«A ogni I numero ho fatto corrispondere una nota– spiega la musicista – Quindi sono passata agli accordi fino a completare il tutto». Agli ‘1’ e ai ‘4’, preponderanti nella preziosa scrittura leonardiana, corrispondono rispettivamente le note ‘do’ e ‘fa’. Per evitare il rischio nenia ripetitiva e sonnolenta «mi sono permessa di giocare sulla tonalità degli accordi, cercando di rispettare tuttavia anche la divisione tra parte superiore e inferiore del celebre scritto», precisa Ulivi.

Una missione compiuta: delicata e vivace al tempo stesso, la melodia accompagna senza disturbare. Allieta. Per vivere questa esperienza a tutto tondo nel segno di Leonardo non resta che far tappa nel castello dei Conti Guidi, fresco di restauro. Il percorso sensoriale sarà inaugurato domenica alle 17 e sarà visitabile fino al 17 aprile, secondo gli orari del Museo che lo ospita. A seguire «Lionardo’s Senses» traslocherà alla casa natale di Anchiano, nella sala del frantoio: lì resterà fino a giugno.