La generosità di Mamma Gatta: adotta il micino orfano

Gara di solidarietà per il cucciolo abbandonato a Montespertoli

Il micino nero adottato tra le zampe di mamma gatta (foto Gianni Nucci/Germogli)

Il micino nero adottato tra le zampe di mamma gatta (foto Gianni Nucci/Germogli)

Montespertoli (Firenze), 24 maggio 2017 - "Cercasi urgentemente mamma gatta per un micio trovatello. E’ piccolissimo, appena nato e debolissimo. Se avete una mamma con gattini di pochi giorni è l’ideale". Un annuncio, poche parole e tante emozioni, e si è scatenata una commovente gara di solidarietà. Una corsa contro il tempo che, in meno di ventiquattro ore, ha portato il micetto abbandonato tra le zampe di una dolcissima gattina di Pozzale, a Empoli. Neomamma, ha accolto senza esitazione quel piccoletto, con gli occhietti ancora chiusi. «Le è bastato sentirlo miagolare per farsi avanti», racconta Tiziana Scarselli, da anni alla guida dell’associazione Aristogatti, gestore del gattile di via Majorana.

Ne ha viste tante e ogni volta si è battuta, insieme a chi come lei ama questi affascinanti quattro zampe. «Il cucciolo è arrivato da noi giovedì scorso – ricorda – A portarlo un giovane che lo ha trovato nella zona di Montespertoli: forse è stato rifiutato dalla mamma, può succedere. Aveva sì e no dodici ore, era in ipotermia. Abbiamo cercato di scaldarlo e allattarlo con il biberon: è una operazione molto delicata. Il rischio in gattini così piccoli è che qualche goccia di latte possa finire loro nei polmoni, provocando delle gravi infezioni».

Da qui l’appello a cuore aperto sulla pagina Facebook ‘Ass. Aristogatti - Gattile Empoli’ per trovare una ‘casa’ al cucciolo abbandonato. «Sono arrivate numerose richieste di affidamento – sottolinea, con gratitudine, Scarselli – Ci hanno chiamate anche da San Casciano». La priorità era la sicurezza del piccolino: vista la sua fragilità, era necessario inserirlo in una cucciolata di pochi giorni dove gli altri micetti avessero più o meno la sua ‘stazza’ minuscola. La telefonata che le volontarie attendevano con trepidazione è arrivata all’indomani di una notte di levatacce ogni due ore per garantire le cure utili alla sopravvivenza del gattino.

"Quando la signora di Pozzale ci ha spiegato che la sua micia aveva partorito da tre giorni ci è sembrato un miracolo – ammette la storica volontaria, tradendo un filo di emozione – All’ora di pranzo, venerdì, abbiamo provato l’inserimento. E’ stato emozionante vedere la generosità di quella gatta: ha accudito e allattato il piccolo come fosse suo. Adesso facciamo tutti il tifo perché la situazione possa evolvere nel migliore dei modi. Il sogno è farlo crescere nella casa del Pozzale e poi, dopo lo svezzamento, trovargli una famiglia per sempre". Un lieto fine meritatissimo per quel ‘pezzettino’ dalla pelliccia nera e per chi ha lottato al suo fianco.