Il bar perseguitato dai soliti ignoti. «Tre colpi in tre giorni per spiccioli»

Lo sconforto del titolare: «Furti da pochi soldi, ma danni enormi»

Ladro

Ladro

Fucecchio, 27 aprile 2017 - Il giorno prima ha rubato caffè, sigarette e sì e no 200 euro, quello dopo si è accontentato di un vassoio di paste, schiacciata e pochi spiccioli. «Ma pochi davvero, 4 o 5 euro al massimo, nel cassetto del registratore di cassa», ci tiene a precisare Carlo, il titolare del bar Al Popone di Fucecchio. Ormai, non sa più che pesci prendere né che spiegazione dare per ciò che sta accadendo alla sua attività. Dall’alba di domenica all’alba di martedì, il suo locale di via Battisti è stato colpito tre volte.

«Difficile pensare che sia un ladro di professione, visto che si accontenta di poco – commenta, sconfortato –. Dopo essere stato derubato nella notte tra domenica e lunedì, che pensava lasciassi in cassa 24 ore dopo?». Una domanda legittima, mentre i carabinieri cercano di far luce su una serie di episodi che inevitabilmente tolgono tranquillità al gestore del bar, conosciutissimo in città. La media di un furto a notte, del resto, è difficile da sostenere. Il primo raid, soltanto tentato, è stato messo a segno tra sabato e domenica. La stessa durante la quale malviventi hanno fatto tappa pure al bar pasticceria ’Oasi Dolce’ di Empoli. A Fucecchio, a sventare il colpo fu proprio il titolare: arrivato al lavoro, intorno alle 6, intravide un’ombra all’opera alla porta. Con ogni probabilità un uomo: aveva il volto travisato. Accortosi dell’arrivo del barista, fuggì lasciando perdere il piano. O meglio, rinviandolo all’indomani.

Il primo furto ai danni del bar risale infatti alla notte tra domenica e lunedì: a sparire stecche di sigarette, qualche centinaio di euro in contanti e dodici chili di caffè. Roba per qualche migliaio di euro. Un bilancio più pesante rispetto a quello cui il titolare è stato costretto all’alba della Festa della Liberazione quando, arrivato verso le 6, si è trovato nuovamente di fronte alla porta aperta: ormai avvezzo a ‘leggere’ i segni del passaggio dei malviventi, se n’è accorto prima di arrivare sul pianerottolo.

«I danni ci sono, eccome – ammette il titolare, tra un cliente e l’altro da servire – La porta d’ingresso a questo punto va sostituita, non si aggiusta più. Dopo tre notti di ladri in visita, è da buttare. E servono soldi, qualche migliaio di euro». Insomma, aldilà delle refurtiva sparita, il conto per il commerciante è assai salato. Una certezza, in mezzo a tanti dubbi. «Non so che dire – riflette –. Mai vista una roba del genere. Qualcuno mi ha suggerito di dormire dentro al bar, ma che otterrei? Se lo sento arrivare, che faccio? Al massimo posso accendere la luce per spaventarlo».