Aula inagibile e corridoio chiuso: l’Enriques corre ai ripari

Gli studenti fanno la segnalazione e il dirigente chiama i tecnici. Al via i lavori di messa in sicurezza

Il dirigente dell’istituto Enriques, Patrizia Paperetti, e la crepa nel soffitto dell’aula

Il dirigente dell’istituto Enriques, Patrizia Paperetti, e la crepa nel soffitto dell’aula

Empoli, 19 marzo 2017 - «IL CORRIDOIO tra il padiglione B e C è chiuso. Utilizzare il porticato esterno«. L’avvertimento è spuntato ieri mattina nella portineria dell’istituto superiore «Enriques» di Castelfiorentino. Il messaggio è stato anche «rinforzato» da una barriera fisica artigianale posta all’ingresso dello stesso corridoio interdetto. Motivo? Il pavimento dell’aula, che si trova al primo piano, esattamente sopra il passaggio che unisce i due blocchi dell’istituto, presenta evidenti segni di dissesto. Gli alunni della V E Alberghiero, che dall’inizio dell’anno fanno quotidianamente lezione in quell’aula, hanno segnalato il problema al dirigente scolastico, Patrizia Paperetti, che a sua volta ha sollecitato la Città Metropolitana, ente competente sugli edifici scolastici superiori. Un primo sopralluogo è già stato fatto, ma i tecnici dovranno tornare per valutare meglio l’entità del dissesto e decidere se e quale intervento mettere in atto. Intanto, per precauzione, gli studenti sono stati spostati in un’altra aula dell’istituto e il corridoio che si trova proprio sotto i pavimento a rischio è stato chiuso.

«A seguito di alcune segnalazioni abbiamo chiesto venisse fatto un sopralluogo – conferma la preside Paperetti – Ancora non conosciamo i tempi riguardo agli eventuali interventi che dovranno essere eseguiti per ripristinare il pavimento. Tuttavia, abbiamo ritenuto opportuno a titolo precauzionale, spostare gli studenti ed evitare che chiunque passasse dal corridoio fino a quando non saremo sicuri della stabilità della superficie». Gli studenti, benché adesso si trovino «al sicuro», non nascondo un certo disappunto: «Vorrei far notare – dice uno di loro – che sopra il corridoio chiuso era collocata la classe nella quale abbiamo trascorso metà dell’anno scolastico. Le segnalazioni sulla condizione dell’aula erano già state fatte più volte da parte degli alunni, dato che all’interno dell’aula erano presenti evidenti segni di cedimento. L’instabilità della classe è stata riconosciuta dopo quasi sette mesi di scuola. Meglio tardi che mai».